Novità Scooter Metano: un nuovo modo d'intendere la mobilità urbana

Scooter a metano: risparmiare senza inquinare potrebbe essere a breve alla portata di tutti.

Di lucaprotti
Pubblicato il 17 ott 2018
Novità Scooter Metano: un nuovo modo d'intendere la mobilità urbana

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Il metano ci da una mano, ricordate lo slogan? Ma anche un piede un ginocchio e la testa, oltre alla salute! Perché risparmiare e stare in forma al giorno d’oggi è un imperativo categorico. Riuscirci è già più difficile. Mettere in atto politiche commerciali che mirano a far risparmiare i consumatori finali e mantenerli in salute poi è pura utopia. O forse no.

Mistificato, bistrattato, additato come costoso all’inverosimile quando usato come combustile per riscaldare le nostre abitazioni, in pochi sanno che il metano è tra le fonti energetiche più ecologiche ed efficienti.
Costoso? Sicuramente finchè comprato e trasportato nei gasdotti dall’estero. Pericoloso? Né più né meno di un qualsiasi altro combustibile. Il vizio di rilasciare calore è difficile da perdere.

Ma ha anche dei pregi che non tutti conoscono: in primis e forse il più importante vantaggio dal punto di vista motoristico è quello di avere un alto indice di resistenza alla detonazione, i famosi ottani, pari a circa 140. Le normali benzine si aggirano oggi da circa 92 (la verde normale) che può salire a  97(Agip Blu Power) ottani, fino alle più performanti 100-101 ottani (Shell V-Power). Avere un combustibile con un numero di ottani alto permette di elevare il rapporto di compressione del motore: ciò si traduce in un motore più efficiente e che consuma meno, che non detona, oltre ad un aumento di potenza specifica, correlata ad un aumento dell’energia meccanica prodotta.

Ma se il gas metano per la trazione sulle quattro ruote è oggi una realtà, che si è evoluta fino a divenire non più una incognita ma una costante nel conteggio del parco auto circolante in Italia, come mai fino ad ora nulla si è fatto per sdoganare l’utilizzo di questo carburante nobile sulle due ruote?

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Da Bruxelles arriva la direttiva che non ne prevede l’applicabilità. Ma sappiamo quante pieghe possano nascondersi nel verbo prevedere, ma ancora di più  ve ne sono nell’avverbio di negazione “non”. Perché il fatto singolare è che gli scooter a metano, e non a GPL, se non per un brevissimo lasso di tempo e solo per scooter fino a 150 cc Euro 0 ed Euro1,  non sono regolari e/o omologabili.

E non lo afferma un semplice burocrate ma l’allora Ministro dei Trasporti Matteoli, in risposta ad un’interrogazione parlamentare, promossa da Legambiente per mano dell’allora Presidente On. Realacci,  che chiedeva come mai l’iter di omologazione del metano su veicoli con meno di quattro ruote fosse arenato. Questa la riposta: «il regolamento R110/Ece Onu si rivolge esclusivamente agli autoveicoli ed esclude esplicitamente dal campo di applicabilità i veicoli con meno di 4 ruote». Le pieghe che tornano: «se non è previsto, è vietato». Non è proprio così, ma siamo in Italia, e questo passa il convento.

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L’iter appena delineato è quello che l’Istituto Alberti di Rimini ha intrapreso nel 2001 e ha trovato nei professori Rossi e Massari i propri paladini. I mezzi a metano a due ruote sono una realtà. Probabilmente non saranno l’unica tecnologia che in futuro lasceremo ai nostri figli, ma una realtà differente, meno inquinante e più economica con cui affrontare le sfide del presente, dai protocolli di Kyoto, stilati e mai rispettati, alla questione caro benzina.

Il Prof.Rossi, motociclista di lungo corso, amante delle coppie coniche felsinee, non parla per parlare ma esprime concetti chiave per soluzioni di mobilità urbana alla portata di tutti e non per pochi facoltosi che possono permettersi il lusso dell’elettrico. La soluzione innovativa proposta dal team dell’istituto Alberti è quella di riconvertire il parco mezzi circolante e non di rottamarli. Attenersi fedelmente ai principi base dell’ecologia, Recupero Riciclo e Riuso. Perché la conversione da benzina a metano conviene. Perché con solo 87 centesimi si percorrono oltre 130 chilometri.

Federmetano associazione che riunisce i distributori di metano, oggi ormai quasi tutti multifuel, è scesa in campo schierandosi apertamente con quanto fatto in 18 anni di esperimenti e test sulla propulsione a metano. Ma c’è ancora chi si volta dall’altra parte e preferisce non ascoltare e guardare altro.

Ma col decreto di marzo 2018 sull’utilizzo di Biogas Naturale, energia autoprodotta, rinnovabile ed a bilancio di CO2= 0,  la possibilità di diventare indipendenti dall’acquisto dai paesi esteri può portare nuova spinta propulsiva anche alla questione due ruote e metano. L’autoproduzione consentirebbe di abbassare ulteriormente, rispetto ai carburanti tradizionali, i costi legati all’acquisto e al trasporto.

Senza dimenticare l’ultimo arrivato in casa metano, il metano liquido, che apporterebbe ulteriori vantaggi in casa gas: azzera di fatto i rischi legati alla compressione di gas ed esplosione, agevola enormemente il trasporto, garantendo una distribuzione la cui diffusione è già iniziata ed è destinata nel giro di poco a divenire capillare su tutto il territorio italiano. Considerando anche i già noti benefici riguardanti l’autonomia, oggi equivalente a quella dei veicoli a gasolio. Prossimo appuntamento a Bologna il 13 e 14 novembre 2018 al convegno Metanauto 2018.

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