SBK, Losail: solito Rea-show! Doppietta Kawasaki. Rosse “grige”

Rea non ha di certo niente da dover dimostrare ma non regala ai suoi avversari neppure l’illusione di un possibile successo di fine anno.

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 26 ott 2018
SBK, Losail: solito Rea-show! Doppietta Kawasaki. Rosse “grige”

Il deserto di Losail si tinge di verde per la doppietta delle due Kawasaki trionfatrici indisturbate con il “cannibale” neo iridato Jonathan Rea e con lo scudiero Tom Sykes. Dire che non c’è stata storia in questa corsa del venerdì, non fa notizia, tale è sempre stata quest’anno- ed è stata oggi nella notturna in Qatar – la superiorità del quattro volte campione del mondo che in questa penultima gara (domani sabato c’è l’ultimo round 2018) si è limitato a fare … accademia e a gestire il vantaggio iniziale (già primo alla prima curva!) lasciando a Sykes – appagato del secondo gradino del podio dopo la sua 48esima sonante superpole – il compito di copertura.

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Rea non ha di certo niente da dover dimostrare ma non regala ai suoi avversari neppure l’illusione di un possibile successo di fine anno. Insomma, non c’è trippa per gatti. Il fuoriclasse nord irlandese vorrà chiudere il campionato domani in Gara 2, con la fanfara, siglando l’ennesima doppietta e mettendo in fienile altri record.

Contro queste Kawasaki, al di là del tentativo Dorna di imbrigliarle con regolamenti-beffa, non c’è niente da fare. Soprattutto non c’è niente da fare con Rea, all’11° successo consecutivo e al 17° trionfo 2018: il pilota che non perdona, che sfida se stesso, che fa la differenza, una spanna sopra tutti gli altri della SBK, nessuno escluso.

Già, gli altri. Impegnati sì, ma – diciamo la verità – a corrente alternata, con scarsa determinazione e scarsa convinzione forse dovuta alle scarse motivazioni e – per alcuni- anche (o soprattutto?) al peso di un futuro tutt’ora incerto, di fatto senza moto per il 2019 che già bussa alle porte.

L’ultimo gradino del podio, una sfida a tratti da baionetta, se l’è guadagnato alla fine Lowes infilando Laverty che per uno svarione nel tentativo di contrattacco non è riuscito a far prevalere le superiori doti velocistiche della sua Aprilia nei confronti della pur validissima Yamaha.

E la Rossa? Male. O peggio. Fortuna per Melandri, sfuocato, che Fores ha dovuto rallentare proprio all’ultimo giro consentendo alla Ducati ufficiale di prendersi un quinto posto (gap di oltre 10 secondi) che non fa certo fare salti di gioia nel box di Borgo Panigale. Più o meno sullo stesso piano – anzi peggio – l’altra Ducati di Davies (ancora problemi di spalla?) alla fine ottavo a 17 secondi. Domani Gara 2. Solita solfa?

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