Phillip Island, pagelle. Yamaha double face: trionfa con Vinales arranca con rossi. I due Andrea sul podio

Le pagelle del GP d'Australia 2018 di Massimo Falcioni.

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 29 ott 2018
Phillip Island, pagelle. Yamaha double face: trionfa con Vinales arranca con rossi. I due Andrea sul podio

La gara: voto 9-. Circuito che accende la passione e fa battere il cuore, da “cartolina” e da pelo, anche se le tecnologie sempre più invasive e il fattore gomma producono le corse-trenino e forse – presto – da play-station. La notizia c’è, anzi due: la prima, il ritorno alla vittoria della Yamaha, ma non con Rossi; la seconda, tre moto di tre Case diverse sul podio: Yamaha, Suzuki, Ducati. La speronata (involontaria) di Zarco a Marquez a 300 e passa all’ora non fa notizia: fa parte del gioco (duro). E’ andata bene così. Segnale d’allarme?

Vinales: voto 10. Eccolo, finalmente, il trionfo di Maverick, dopo il digiuno di 29 gare (26 per la Yamaha: voto 10). Crisi addio? Segnale da confermare. Torna la fiducia svanita sulla M1 e su Maverick, pilota che non ha perso né smalto né voglia di vincere. Con Rossi solo sesto e senza bussola, è un primo posto che lascia il segno. Anche in Yamaha? Il gioco si fa duro. Maverick l’anti Marquez 2019?

Iannone: voto 9-. Due svarioni (specie quello del 13esimo giro) e la minor accelerazione della crescente Suzuki (voto 9) privano Andrea del colpaccio. I sorpassi delle Rosse sul dritto? Effetto scia? Solo 2 Kmh dividono Ducati-Dovi 341,1 da Suzuki-Ian. 339,1. Il coriaceo puledrone abruzzese deve trovare continuità e tenere a posto … la lingua. Il talento va coltivato, in pista e fuori. A Noale l’ultimo treno?

Dovizioso: voto 8-. Un podio è sempre un podio anche se, out Marquez (e Zarco e Crutchlow e Jorge), può stare stretto, specie con una super Ducati (voto 10) al top ovunque. Il Dovi manda giù bene l’indigesto (per lui) circuito australiano: conferma le sue qualità e anche i suoi… limiti nell’accontentarsi, per non fare disastri e magari illuso davvero del valore della medaglia d’argento in campionato. Meglio un’altra sonante vittoria negli ultimi due round. Dovi, sempre il “primo” dei “secondi”?

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Bautista: voto 8+. Una rondine non fa primavera ma mette fiducia. Bel risultato e gara di manico e di testa che confermano il feeling dello spagnolo con Phillip Island e la sua capacità di far marciare subito forte la non facile freccia Rossa Casa dell’assente (infortunato) Lorenzo. Per il Dovi, una spinta o una spina? Alvaro, sottovalutato in MotoGP, sprecato in SBK?

Rins: voto 7- Se la top five ha un valore perché marca il territorio dei big, allora ok. Forse il risultato brilla perché dietro c’è Rossi. Ma davanti, molto più avanti, soprattutto, c’è l’Andrea abruzzese. E’ questo che brucia. Subito rivincita?

Rossi: voto 5-. Una manciata di punti da non buttar via. Ma Vale arranca e non convince. Con 5 piloti da podio fuori, lui fa sesto. E’ scettico sulla ritrovata competitività della M1. Ma il compagno di squadra domina. Domanda: il trionfo di Vinales aiuta il pesarese a ritrovare la spinta o aumenta la depressione? 9 anni sono passati dal suo ultimo titolo, 16 mesi dall’ultima sua gara trionfale. Per la vittoria servono motivazione, orgoglio, il cuore dei giorni di gloria. In canna restano due colpi. Alba-resurrezione o mesto tramonto?

Miller: voto 6. Gioca in casa dividendo la corsa in due: la prima d’assalto, la seconda d’ attesa. Con maggior convinzione poteva agganciare Rossi e passarlo. Non è solo questione di una posizione in più o in meno. Quando il Canguro dal salto vincente?

Morbidelli: voto 7-. Voto di incoraggiamento. Chiude ottavo a più di 21 secondi dal primo. Ma tira forte e non molla col mezzo inferiore. E’ sua la prima Honda sul traguardo e sono suoi i punti per il Rookie number one. Un passo alla volta. Meglio se con un ritmo più spedito. Si farà?

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Zarco: voto 4. Paura per Johann che al sesto giro, (lungo nella staccata da brivido?) centra il posteriore della Honda di Marquez (verso sinistra per impostare la traiettoria per la curva a destra) e vola a 300 Kmh uscendone indenne. Incidente di corsa. Nessuna coda polemica. Peccato per il francesino che aveva il fuoco addosso. Anche troppo?

Marquez: voto n.c. Costretto al box per i pesanti danni al “didietro” della sua Honda dopo essere stato speronato da Zarco. La sua gara finisce lì. Trovato il modo di fermare il “cannibale”? Incidente. Punto. Alla prossima. Ci sono dubbi che il 7 volte iridato si rifarà subito con gli interessi?

Petrucci: voto 6-. Stavolta è il blocco della frizione della Rossa a far saltare dopo lo start i sogni di gloria. Succede? Succede. Ma, dopo la sfuriata del prima quarto di gara, i tempi del ternano sono sempre altalenanti e alti rispetto ai primi. Urge segnale di svolta negli ultimi due round. Petrux, non è l’ora del podio?

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