MotoGP, Marquez non “perdona”: 9° trionfo! Rossi tenta il colpaccio ma va ko. Delusione Ducati

Una corsa bollente, al di là del meteo, perché in pista, dopo alterne vicende, va in scena la battaglia dei “giganti” fra Rossi e Marquez...

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 4 nov 2018
MotoGP, Marquez non “perdona”: 9° trionfo! Rossi tenta il colpaccio ma va ko. Delusione Ducati

Con la gara anticipata di due ore ci si salva da Giove Pluvio ma non dall’onda di calore che picchia con l’aria sui 35 gradi e l’asfalto sui 55 gradi. Una corsa bollente, al di là del meteo, perché in pista, dopo alterne vicende, va in scena la battaglia dei “giganti” fra Rossi e Marquez, i due campioni di cappa e spada, “da numeri”, i più attesi. Ed è show. E che show! Con Valentino Rossi su una Yamaha che continua a stupire (si fa per dire…), impepato e di più, subito in testa al via e poi inafferrabile lepre davanti alla muta degli inseguitori con il famelico arrembante Marquez, però, presto in scia, dopo aver recuperato in un amen il gap per la retrocessione al settimo posto subita per guida “irresponsabile”, dopo la splendida ennesima pole.

Valentino si illude e illude. Si spreme e spreme la sua M1. Il cronometro impazza e nei box, sugli spalti e ovunque davanti alla tv l’esaltazione si fonde con il timore che la sfida si concluda con il patatrac. Più volte Rossi, inventandosi traiettorie impossibili, abbatte il muro del due zero uno. Marquez soffia sul collo del pesarese e ribatte colpo su colpo ai tentativi di fuga dell’avversario, incurante dell’anteriore che continua a chiudersi mandando segnali allarmanti.

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E’ una danza sul trapezio, fra cielo e terra, fra due assi senza aggettivi, sul crinale del millesimo di secondo. Chi sbaglia paga. E tocca a Rossi, nel sedicesimo giro alla curva uno, pagare il conto dell’ultimo azzardo, indotto all’errore dal forcing dell’incontenibile campione del Mondo spagnolo.

Il pesarese riprenderà finendo alla fine 18esimo. Sul gradino più alto (per la nona volta nel 2018, dopo aver incassato in anticipo il settimo titolo mondiale!) sale ancora meritatamente Marquez, indisturbato trionfatore, con un superbo Rins su una superba Suzuki secondo davanti a Zarco e a Vinales, partito ancora al ralentì e poi protagonista di una grande rimonta, seppur incompiuta.

Bel quinto posto di Pedrosa che regola il plotone “spennato” dei ducatisti: 6° Dovizioso, 7° Bautista, 8° Miller, 9° Petrucci con Pirro ko al 6° giro. Peggio di tutti Iannone, caduto al termine della prima tornata. Honda fa il pieno: è suo anche il titolo costruttori e, per non farsi mancare niente, il Repsol Honda Team vince il titolo a squadre. Punto. Cercasi avversari in grado di battere Marquez. Valentino, sulla soglia dei 40 anni, ci prova e lo fa come sa fare lui, alla grande. E gli altri? Il resto in cronaca.

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