MotoGP Valencia: Rossi, “colpaccio” all’ultimo round?

Oggi, con l’inizio delle prove ufficiali, inizia il week end che domenica a Valencia pone termine alla stagione MotoGP 2018.

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 16 nov 2018
MotoGP Valencia: Rossi, “colpaccio” all’ultimo round?

Morto un Papa se ne fa un altro. Oggi, con l’inizio delle prove ufficiali, inizia il week end che domenica a Valencia pone termine alla stagione MotoGP 2018. Ma già si guarda oltre, al mondiale 2019 che è già qui. E’ vero, tempo e spazio non sono più quelli di una volta quando dopo il round monzese dei primi di settembre il motociclismo chiudeva baracca e burattini e se ne riparlava dopo sei mesi (!), il 19 marzo dell’anno successivo, con la ripresa delle grandi corse del “tricolore” internazionale all’autodromo di Modena.

E’ la globalizzazione, ragazzi! La ruota gira, anzi corre. Per tutti. Per Dani Pedrosa che a Valencia, dove è tutt’ora il pilota più vincente, attacca il casco al chiodo a soli 33 anni, lasciandosi dietro l’incompiuta di non aver mai conquistato l’iride nella classe regina ma con un palmares di gran peso e qualità, campione di modestia, umanità, simpatia, correttezza: un esempio, non solo per i “giovani leoni”.

La ruota gira anche per Valentino Rossi che al Ricardo Tormo chiude la sua 23esima stagione e fa la sua ultima corsa all’età di 39 anni, quindi ancora nell’area dei trentenni, pur se nell’ultima casella con il “3” davanti. Dal primo round iridato 2019 Valentino sarà anagraficamente un pilota quarantenne (è nato in Urbino il 16 febbraio 1979), imboccando così il decennio che, inesorabilmente, porterà il 9 volte campione del Mondo al fatidico addio alle armi. C’è tempo. Per fortuna di una MotoGP e di un motomondiale che ha ancora bisogno di Valentino pilota, pilota agguerrito e competitivo.

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E’ vero, nessuno è indispensabile. La storia del motociclismo lo dimostra e le corse sono andate avanti – fra alti e bassi – anche dopo che grandi campioni sono usciti di scena per motivi diversi: Duke, Liberati, Surtees, Hocking, Hailwood, Read, Saarinen, Pasolini, Agostini ecc . Ogni volta, comunque, non è mai stato facile recuperare il vuoto lasciato da chi prima era stato grande protagonista. Non riprendiamo qui cose dette fino alla noia su Rossi, straordinario pilota di grande carisma, talento e carattere – strategicamente e tatticamente il number one di tutti i tempi – da più di un decennio icona del motociclismo che deve proprio all’asso pesarese gran parte del successo di immagine e di partecipazione popolare conquistato ovunque nel mondo, prima impensabile.

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Non si sta santificando nessuno perché nessuno è perfetto e con l’ingresso negli autodromi e davanti alle tv di un “nuovo” vasto pubblico “generico” alla guisa del calcio, sono arrivate anche le inevitabili “scorie” che hanno lasciato e lasciano strascichi negativi, come appunto già successo nel calcio. Tant’è. E’ l’era dei “fan” di massa alimentati dall’invadenza mediatica da quella nuova piazza spesso fuori controllo che sono i “social”, fatti apposta perché ognuno possa dire la sua, anche troppo. Qui siamo. Chi vuole sta nella piazza e … combatte.

A Valencia, si sa, non c’è partita iridata, con il “cannibale” Marquez già campione del Mondo (e 7!). E la battaglia per il terzo posto fra Rossi e il compagno di squadra Vinales ha il valore del … bronzo. Non mancherà lo show, oltre la festa per il gran finale, con i piloti Ducati (Lorenzo che vuol salutare la Rossa con un risultato storico, il Dovi smanioso di ritrovare la via del gradino più alto del podio, il Petrux per dimostrare che c’è) e con tutti che vogliono chiudere la stagione meglio che si può. Ma il grande pubblico ripete la stessa domanda di sempre: e Vale? Vale – qui c’è ancora da riscattare il mondiale perso nel 2006 con Hayden trionfatore…) – è con la miccia accesa in mano. Un week end non facile in una pista non amica. Una sola cosa è certa: l’ex ragazzo di Tavullia resta un vecchio inossidabile indomabile “diavolo” in pista.

Una vittoria in più non aggiunge nulla al palmares di Rossi e un podio mancato nulla gli toglie. Fatto sta che l’ex biondino non molla. Ci proverà per quel “colpaccio” che, oltre a fare bene a Vale dopo una lunga astinenza dalla vittoria, può non dispiacere anche ai suoi avversari. Nessuno escluso.

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