MotoGP Valencia, Rossi avrebbe vinto senza bandiera rossa? Sì. Ecco perché
La possibile, anzi probabile vittoria di Rossi, non è una sensazione ma il risultato dell’analisi dei tempi sul giro.
Valencia, the “day after”. Si spengono le luci, si tirano le somme. Chi vince ha ragione. Quindi tanto di cappello a Marc Marquez, a terra a Valencia anche per l’azzardo del cambio gomma sulla linea di partenza, comunque trionfatore del mondiale MotoGP 2018. E tanto di cappello ad Andrea Dovizioso che ha chiuso la stagione nel diluvio dell’ultimo round con una sonante vittoria frutto di mirabile tattica, freddezza e audacia controllata, così come con una vittoria l’aveva aperta a Losail.
E Rossi? L’ordine d’arrivo dell’ultima corsa (13esimo) non rende onore all’asso pesarese, caduto sul bagnato nel secondo round di gara per un suo errore causato per non voler fare scappare via il battistrada Dovizioso, ma gran protagonista nella prima frazione con uno straordinario recupero dalla 16esima posizione alla prima (per un momento), una possibile vittoria mancata a causa dell’esposizione della bandiera rossa che dopo il 13esimo giro ha interrotto la corsa.
La possibile, anzi probabile vittoria di Rossi, non è una sensazione ma il risultato dell’analisi dei tempi sul giro. Al decimo giro, davanti, questa è la situazione: primo Rins (1’44.246), secondo Dovizioso (1’44.065) a + 2.540, terzo Rossi (1’43.101) a + 4.689, quarto Vinales (1’43.377) a + 5.584.
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Rossi gira più forti di tutti i 18 piloti in pista. Undicesimo giro: primo Rins (1’44.428), secondo Dovizioso (1’43.929) a + 2.041, terzo Rossi (1’43.202) a + 3.463, quindi il Dottore riduce il suo gap su Rins di un secondo e due decimi.
Dodicesimo giro: primo Rins (1’44.765), secondo Dovizioso (1’44.417) a + 1.693, terzo Rossi (1’43.498) a + 2.196 cioè il pilota pesarese in soli due giri a più che dimezzato il suo distacco dal battistrada. Tredicesimo giro: primo Rins (1’45.199), secondo Dovizioso (1’44.255) a + 0.749, terzo Rossi (1’44.255) a + 1.070. Rossi quindi fa per gli ultimi 4 giri consecutivi il giro più veloce, pronto ormai, in un forcing straordinario, all’attacco decisivo. Poi la bandiera rossa che rispedisce tutti nei box. Punto.
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