Piaggio Vespa: l'esperienza utente a 70 anni di distanza
Vespa anticipò quello che oggi riescono a fare brand più rinomati: continui aggiornamenti della gamma e diversificazione dei modelli, così da consentire a tutti gli utenti di individuare il modello che più soddisfa le proprie esigenze per avere la migliore esperienza d'uso.
Fu, e lo è ancora oggi, l’icona del design italiano. Invidiata da ogni paese e copiata dai brand orientali, fu progettata e costruita con l’intento di rivoluzionare il concetto di mobilità ad un prezzo accessibile. Oggi parliamo di Piaggio Vespa e di come ha influenzato il mondo delle due ruote e dell’esperienza utente.
Nasce nel 1946, quando la gente aveva a che fare con moto pesanti, rumorose e per niente comode. Nulla a che vedere con l’eleganza, la sobrietà e la versatilità di uno scooter. Il prezzo notevolmente più basso rispetto agli altri veicoli a due ruote spianò immediatamente la strada alla creatura di Piaggio ed è uno dei fattori che oggi rende Vespa lo scooter più famoso al mondo.
Ma cerchiamo, adesso, di capire meglio come Vespa è riuscita a conquistare il popolo. Cosa c’era di diverso rispetto al passato, rispetto agli altri mezzi? Innanzitutto la possibilità di inserire le gambe all’interno della carenatura: una protezione, una comodità. Poi il parafango, che oggi diamo per scontato, per quell’epoca era una novità: sporco e acqua rimanevano lontani dal pilota. Maneggevolezza senza paragoni grazie alle ruote piccole e poi, la ruota di scorta. Oggi quasi inutile, nel dopoguerra fondamentale. Le strade europee erano distrutte dai bombardamenti e la foratura era dietro ogni angolo. Fu un successo. Soprattutto considerando che Vespa fu progettata e realizzata da una casa che poco tempo prima si occupava di locomotive, vagoni, motoscafi, autobus, camion e aerei.
Nel 1949 arrivò la prima Vespa 125. La velocità massima passò da 60 a 70 km/h e furono introdotti un gancio porta borsa sotto il sedile e il cavalletto (no, la Vespa 98 non aveva un cavalletto e andava poggiata al muro). Oggi, quando andiamo ad esaminare le caratteristiche di uno scooter, non prendiamo minimamente in considerazione il fatto che potrebbe non avere un cavalletto o uno piccolo vano bagagli. Nel 1949 le priorità erano altre: affidabilità, durata, facilità di manutenzione… E poi, in quegli anni, chi avrebbe anche solo sognato di aggiornare un modello di successo dopo soli tre anni dalla messa in produzione? Piaggio Vespa fu il primo progetto in continua evoluzione. Il design si delineava strada facendo.
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Vespa anticipò quello che oggi riescono a fare brand rinomati come Apple, BMW o Volkswagen: continui aggiornamenti della gamma e diversificazione dei modelli, così da consentire a tutti gli utenti di individuare il modello che più soddisfa le proprie esigenze per avere la migliore esperienza d’uso. Piaggio, dopo 10 anni, aveva già venduto oltre un milione di veicoli e nel 1956 aveva una gamma composta da tre modelli: 125cc, 150cc e 150cc GS. Mercati diversi, epoche diverse ma tanto da imparare.
Ma la casa di Pontedera non si fermò ai modelli tradizionali. Con l’obiettivo di sfruttare tutte le tecnologie a disposizione per superare i confini dell’abituale, Vespa si presentò in diverse vesti: due versioni da corsa dal design ultra-moderno per infrangere i record di velocità, una versione militare (Vespa 150 T.A.P. o Vespa Bazooka) costruita per il Ministero della Difesa francese e poi una Vespa 400 con due sedili sul posteriore. Nessuno di questi modelli fu costruito da zero. La base era il modello tradizionale alla quale poi venivano aggiunti i vari componenti: un fucile, un telaio rinforzato, un serbatoio aggiuntivo, colori mimetici e quant’altro. Ancora una volta si parla di una diversificazione della gamma dai costi contenuti.
La Vespa di oggi ha le sembianze di uno scooter moderno ma non ha mai rinnegato le proprie origini (guardata dall’alto sembra ancora una vespa). Ha sulle spalle l’esperienza maturata negli anni e quella popolarità che nessun mezzo riuscirà mai a raggiungere. E con la nuova Vespa Elettrica, il Gruppo Piaggio, vuole far continuare la saga, provando ancora una volta a riscrivere la storia della mobilità con un “trapianto di cuore tecnologico” adatto ad affrontare un mondo che va sempre più verso il sostenibile.
Vespa non è una moda, è uno stile di vita, è avanguardia. E, se l’esperienza utente di oggi è sempre più coinvolgente, un “pizzico” di merito va a Piaggio.
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