SBK e TV, crisi. Chi trasmette il mondiale 2019?

Se anche chi detiene i diritti vuole andarsene o intende restare di fatto gratuitamente, ciò significa che il gioco non vale più la candela...

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 19 dic 2018
SBK e TV, crisi. Chi trasmette il mondiale 2019?

A due mesi dal primo round iridato SBK 2019 non si sa ancora chi e come in Italia trasmetterà in Tv le gare del prossimo campionato mondiale delle derivate. Non è una questione di lana caprina. Non è una questione di curiosità. Anche perché l’Italia è il baricentro della SBK sotto ogni profilo. Quel che accade – o che non accade – è, innanzi tutto, la dimostrazione, l’ennesima, dello stato di “sbandamento” e di crisi in cui si trova il mondiale delle derivate di serie, nel 2019 fermo alle tredici gare, con una griglia di partenza di 18 piloti, molti dei quali presenti solo perché portatori della “valigia” escludendo altri ben più dotati ma privi di soldi o comunque decisi a rifiutare il diktat economico.

La nuova stagione, come noto, prenderà il via dal 22 al 24 febbraio in Australia, sul tracciato di Phillip Island, con l’annunciata novità di un inedito format – un “pasticciaccio” dopo i precedenti regolamenti-bluff – in particolare la “gara sprint” di soli dieci giri definita “Superpole Race”, da disputarsi domenica mattina alle ore 12 locali, le 2 di notte in Italia: quindi tre ore prima di Gara 2, con start alle 15 pomeridiane, le 5 del mattino italiane. Gara 1 il sabato alle ore 15 dopo la Superpole in turno unico.

Ma torniamo alla Tv e partiamo con un punto di riferimento per capire dov’è piazzato il motociclismo a livello di audience, con la SBK e anche con la MotoGP. Come “base” prendiamo l’ultimo GP d’Italia di Formula 1 a Monza del 2 settembre 2018 con addirittura una triplice diretta televisiva. La gara trasmessa dalla Rai è stata seguita da 5.503.000 telespettatori medi, per uno share del 34,8%, 9.711.000 gli spettatori unici con il post Gara visto da 4.103.000 telespettatori e il 28,54% di share. Per la diretta su Tv8 ci sono stati 1.280.000 spettatori (share dell’8,1%). Su Sky Sport F1 ci sono stati 1.711.000 spettatori medi – record assoluto per la F1 sulla pay-tv – per uno share del 10,8%.

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Il totale delle tre trasmissioni è stato di 8,5 milioni di telespettatori, per uno share del 53,7%. Numeri elevatissimi, quasi da Nazionale di calcio nei mondiali! E la MotoGP? La settimana dopo Monza, il GP di Misano (trionfo di Dovizioso-Ducati) ha avuto complessivamente nella giornata di Tv canale 8 del digitale terrestre trasmesso in chiaro 11 milioni e 600 mila spettatori (share del 4,28%): sulla diretta (a pagamento) di Sky Sport i telespettatori della MotoGP sono stati 1.125.000 (7,6% di share) mentre la diretta MotoGP di TV8 ha raccolto 2.631.000 (18,3% di share): in totale tra Sky e TV8 ci sono stati quasi 4 milioni di telespettatori (3.756.000).

A Misano ci sono stati complessivamente 159.120 spettatori (quasi 100 mila la domenica). Al GP d’Italia del Mugello 2018 le dirette sono state seguite in totale tra Sky (pay-tv) e Tv8 (gratis) da oltre 4 milioni di telespettatori (4.081.000). Sugli spalti del circuito toscano c’erano oltre 150 spettatori (oltre 90 mila la domenica).

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E la SBK? A Imola, dal 12, 13, 14 maggio 2018, ci sono stati 1.455.000 spettatori totali in Tv
(totali ascolti di sabato Gara 1 e domenica Gara 2 reti Mediaset Italia 1 e Italia2) con un picco del 6.42% di share sul pubblico attivo. Una audience Tv che pare un trend positivo o addirittura un record, ma non è così: nel 2017 l’audience fu di 1.625.000 con uno share del 9.92, quindi quasi 200 mila spettatori in meno nel 2018 e un tonfo nello share! Altri esempi, mediamente in linea con il trend negativo dei round di questa stagione.

Il crollo dell’audience televisiva del GP di Francia al Magny-Cours: Gara 1 (sabato) e Gara 2 (domenica) in diretta (gratis) su Italia1 e Italia2 hanno messo davanti alla tv complessivamente 736 mila persone (sabato 527 mila con share del 3,6% e domenica 236 mila con share dell’1,66%): una miseria, specificatamente una mazzata per la gara domenicale. Nel round francese del 2017, sulle stesse reti del Biscione, i telespettatori furono 1.295.000.

Insomma, dalla scorsa stagione a questa, nello stesso appuntamento si sono perduti qualcosa come 500 mila (circa) telespettatori, cioè poco meno della metà! Un altro esempio? Nel precedente round SBK di Portimao, questi i dati, non certo entusiasmanti ma più incoraggianti di Magny-Cours: totale telespettatori 1,2 milioni (sabato Gara 1 771.000 e share di 4,9% e domenica Gara 2.441.000 con 3,1% di share).

Non conosciamo ancora i dati ufficiali complessivi degli ascolti tv della SBK 2018 ma tenendo conto di quelli di Imola (round notoriamente fra i più seguiti in Italia e non solo) non è difficile tirare le somme e restare … sconfortati. Non è vero che questo è il livello “normale” della SBK e che la SBK sia solo sport di “nicchia” della nicchia del motociclismo nell’audience tv. Un solo esempio – sembrano davvero dati di un’altra era – di come “tirava” la SBK prima del monopolio Dorna viene dalla stagione 2010 con un pubblico televisivo totale del campionato (trasmesso su 94 canali in 175 Paesi!) di quasi mezzo miliardo (498 milioni) di telespettatori: in media 40 milioni di persone per ogni round.

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Per la cronaca nel 2018, nei 13 round del WSBK ci sono stati in totale sugli spalti dei circuiti 707.897 spettatori con una media di 54.000 persone a week end. Gli spettatori dei 19 appuntamenti del Motomondiale-MotoGP sono stati quasi tre milioni (2.884.242). L’audience tv non è una questione di orgoglio ma il metro di misura per capire l’interesse del pubblico e il valore del campionato, fondamentale per i partner coinvolti, in primis per le aziende sponsor interessate a una efficace piattaforma per raggiungere un target adeguato e ritenere proficuo il rapporto investimento-ritorno pubblicitario. La scelta su quale emittente trasmetterà la SBK 2019 non è ininfluente – anzi! – rispetto al pubblico interessato a seguirla e agli sponsor, senza i quali Team, piloti, organizzatori rimangono a bocca asciutta.

Torneremo presto a interessarci della vicenda diritti tv e affini, affrontandola da altre angolazioni. Anche in questo caso, non bisogna fare confusione, guardando il dito piuttosto che la luna che si indica. Se la SBK “tirasse” e fosse in ottima salute le principali emittenti Tv farebbero a gara per acquisirne i diritti. Invece, oramai a ridosso del Natale, ancora i nodi Dorna-emittenti Tv non sono sciolti e la questione resta in alto mare con danni evidenti per la SBK e il suo potenziale di immagine ed economico. Se anche chi detiene i diritti vuole andarsene o intende restare di fatto gratuitamente, ciò significa che il gioco non vale più la candela. Se il mondiale SBK venisse trasmesso da una pay tv, o addirittura non in diretta, o da una emittente di nicchia, sarebbe un colpo durissimo, forse il de profundis.

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