Salone Milano - Derbi Mulhacén 659
Scacciapensieri.
Se fino a ieri potevamo solo immaginare quanto sarebbe bello andarsene in giro per la città senza il timore che una delle infine asperità urbane ci spacchi la moto in 4 (sono sempre dell’idea che il mezzo ideale per affrontare le buche, i pavé, le rotaie, ecc. delle nostre città, sia proprio un 2 ruote a sospensioni alte…), da oggi possiamo cominciare a programmare uno degli acquisti più intelligenti messi in mostra al Salone di Milano, perché sembra, che la commercializzazione della Mulhacén sia in via di definizione.
Frutto di un’idea nata negli anni ’70 e poi, curiosamente abbandonata, la Derbi Mulhacén 659 ha in sè tutto quello che serve per garantirsi un successo duraturo e sdoganare definitivamente verso l’alto il marchio spagnolo, ma con finanze italiane.
La linea è una felicissima interpretazione in chiave moderna del concetto scrambler originale, con un bazooka per scarico a esaltare la più distintiva caratteristica di questo genere di moto.
Il motore è un mono raffreddato a liquido a 4 valvole, che con una cubatura di 659 cc. esprime 48 cv., una giusta soglia (a mio avviso) per non invadere il territorio delle moto specialistiche, ma garantire divertimento a sufficienza, in qualunque contesto, sia urbano, che extra-cittadino, che fuoristrada leggero.
Una cilcistica solida e convenzionale (ogni altra soluzione sarebbe un inutile volo pindarico…), ma raffinata, sino a contenere il peso in soli 160 Kg., dovrebbe garantire un prezzo di lancio competitivo, se si considera che la principale rivale potenziale, la Yamaha Mt-03, è appena stata lanciata all’allettante prezzo di 6.490 €.
Speriamo che Derbi tolga gli ultimi dubbi, circa la commercializzazione della sua scrambler, perché la scalata alle vette del mercato motociclistico è molto lunga e la Mulhacén, oltre ad avere il nome giusto (quello della montagna spagnola più alta…), sembra anche la moto giusta per provarci.
Foto dal Salone: Gianluca Valsecchi