Valentino Rossi ospite a Radio Deejay

Il Dottore ospite speciale di Linus e Nicola Savino a Radio Deejay...

Di Umberto Schiavella
Pubblicato il 16 gen 2019
Valentino Rossi ospite a Radio Deejay

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Valentino Rossi, ospite a Radio Deejay con Linus e Nicola Savino, ha raccontato come vive questo particolare momento della sua vita, in special modo, l’avvicinarsi dei 40 anni, la rivalità con Marquez, per poi parlare dei giovani talenti del Motomondiale: Pecco Bagnaia, Franco Morbidelli e Luca Marini.

Il Dottore arriva in studio subito dopo aver terminato il servizio fotografico con la nuova moto, “momento” e che, per il rider di Tavullia, apre ufficialmente la stagione 2019. La nuova M1 quest’anno sfoggerà la livrea Monster Energy, nuovo sponsor del team dei tre diapason. Operazione che va ad aggiungere, per così dire, al duello e alla rivalità dei due piloti, Marquez e Rossi e alla sfida tecnologica dei due marchi nipponici, quello tra i due grandi produttori degli energy drink: Monster vs Red Bull.

Di seguito qualche stralcio dell’intervista che potete vedere nel video in alto…

Come riesci a essere ancora competitivo a quasi 40 anni?

Trent’anni fa c’erano piloti più vecchi, perché iniziavano a correre più tardi. Adesso i piloti iniziano a correre da bambini. Non ho mai pensato che avrei corso così tanto nel Motomondiale. Non pensavo che sarei arrivato a correre a 40 anni, è una cosa un po’ atipica, l’importante è restare competitivi. Magari diventerà la normalità in futuro. Quando ho firmato il rinnovo a marzo 2018 ho riflettuto sul fatto che il biennale mi avrebbe portato a correre a 40 anni, il pensiero se farlo davvero c’è stato. Mi sono convinto, se riusciamo a migliorare la moto possiamo essere forti. Se ho fiducia? Devo avere fiducia, soprattutto in questo periodo dell’anno.

Quanto aiuta l’esperienza in questo sport? Hai ancora paura in moto?

L’esperienza ti porta a conoscere le piste e a lavorare bene per la gara, il giovane invece è più coraggioso, ha meno paura di cadere, se cadi quando sei giovane recuperi prima. Tutti hanno paura, chi più chi meno, è una cosa di cui si deve tener conto, poi dipende da come si reagisce, è importante avere un po’ di paura. Quando si diventa più grandi si sta più attenti, in Moto3 e Moto2 si è più matti. I piloti più coraggiosi sono giapponesi, indonesiani, hanno un limite del rischio più alto. Aggiungo anche gli inglesi, sono bravi sul bagnato perché da loro piove sempre.

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Anche Marquez è un pilota che rischia, ha una sensazione del limite superiore?

Sì, Marc rischia tantissimo, è molto coraggioso, sembra non avere paura. E’ bravissimo, prende queste botte in pista, poi si rialza e riparte con l’altra moto. Mi capita di guardarlo? Certo, fra i piloti succede moltissimo, tutti stiamo attenti a quello che fanno gli altri. Si seguono tutti gli allenamenti dei piloti, anche sui social network. Siamo tutti molto curiosi su cosa fanno gli altri, ci seguiamo a vicenda. Ho rubato dei segreti a qualche pilota? Mi è capitato, ma sono dettagli che riguardano più che altro l’allenamento, per capire ad esempio che sport fare fuori dalla pista.

Quali sono in questo momento i migliori giovani?

I più forti in questo momento sono Franco Morbidelli e Francesco Bagnaia, la prossima stagione correranno in MotoGP. Per Morbidelli abbiamo lavorato affinché avesse come capotecnico Ramon Forcada, uno che conosce la M1 molto bene. Al punto che ho pensato se non fossi in conflitto di interessi con me stesso…

Tu ed Hamilton riuscirete a trovare il tempo per correre insieme al Ranch?

Lewis è sempre molto attivo e anche un po’ vanitoso. Noi italiani siamo diversi. L’ho sentito per farlo venire al Ranch, ma è sempre molto impegnato. Una volta gli ho chiesto ‘Facciamo martedì prossimo?’ e lui mi ha risposto ‘Ok, però nel pomeriggio devo partire per Miami’, di conseguenza non si è fatto ancora niente.

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