Moto3, Fenati resta favorito per il Mondiale
Senza nulla togliere alle chance degli altri nostri “giovani leoni”, il favorito per il titolo 2019 è Romano Fenati, rientrato in Moto3 dopo la stagione 2018 burrascosa in Moto2 e dopo le note vicende extra sportive...
Tutti presi dal finale mozzafiato della MotoGP e del trionfo (sub iudice) del binomio Dovi–Ducati non ha fatto notizia la prima gara 2019 della Moto3 di Losail, non almeno quanto meritasse per lo show offerto in pista.
La vittoria storica dello straordinario 19enne Kaito Toba (primo successo di un pilota giapponese in Moto3) in volata per 53 millesimi sull’ormai solidissimo Lorenzo Dalla Porta capace di contenere l’assalto del poleman pupillo di Max Biaggi Aron Canet ha confermato le attese della vigilia: sarà un campionato da baionetta, con i “trenini-show” pur se tecnicamente discutibili, con gli agguerritissimi rookie nel ruolo di outsider di lusso e capaci di scombussolare i giochi dei favoriti “seniores”, con gli italiani grandi protagonisti, in lotta per il podio in ogni gara e anche per il titolo.
Un campionato aperto, da “terno al lotto”, dove chi sbaglia paga. Tuttavia, viste e valutate prove, qualifiche e gara, ci si può azzardare in un pronostico, ben sapendo che siamo solo al primo round e che la strada è lunga e polverosa. Senza nulla togliere alle chance degli altri nostri “giovani leoni”, il favorito per il titolo 2019 è Romano Fenati, rientrato in Moto3 dopo la stagione 2018 burrascosa in Moto2 e dopo le note vicende extra sportive ancora più movimentate – con polemiche ben oltre le righe – non certo per fare numero ma per raggiungere finalmente alla sue settima stagione nella classe cadetta l’agognato e meritato titolo di campione del Mondo.
Il 9° posto in gara (una beffa!) e l’11° posto in qualifica possono trarre in inganno perché il pilota ascolano ha dimostrato di essere in grado di giocarsi la prima fila sulla griglia di partenza, il podio e la vittoria in gara. Qui si pagano non solo gli errori gravi ma anche le sbavature specie se ripetute nello stesso week end. Può capitare, anche nelle migliori famiglie, anche in una squadra di grande lignaggio qual è il Team Snipers di due “autorità” del motociclismo mondiale quali i pesaresi Cecchini, papà Giancarlo e suo figlio Mirco.
Opportuna e apprezzabile l’autocritica del Team manager Stefano Bedon: “Meritiamo un bel 4 nella gestione di questa gara”. Da meritarsi così un bel 10 in un motociclismo (e non solo) dove si accampano sempre scuse e si danno le colpe sempre ad altri.
Bravo! I fatti sono noti. Perduto il giro di lancio in qualifica per essere entrato…tardi in pista e quindi costretto in gara alla gran rimonta-monstre per lo start dalla casella numero 11 e incappato nell’errore proprio nel rush finale (Romano ha male interpretato il warning scontando la nuova “Long Lap Penality” eccedendo nella prudenza amministrativa) dopo aver addirittura agganciato la testa dei fuggitivi con podio e vittoria nel mirino, Fenati ha dimostrato che è lui l’uomo da battere.
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Da diciassettesimo a primo, sfoderando grinta e classe con la sciabolata del giro record (2’05.403) dimostrano appunto che il ritorno al podio e anche sul gradino più alto è solo rimandato. Il pacchetto pilota-moto-team è da titolo mondiale. Importante rimanere concentrati, con i piedi per terra, costruendo i nuovi traguardi passaggio dopo passaggio, con la consapevolezza del proprio valore ma con l’umiltà di chi sa che qui niente è scontato.
Non basta – va ribadito per i soliti faciloni e per i detrattori professionali – avere disputato più gare o più campionati di altri corridori per assicurarsi la vittoria. C’è un lungo lunghissimo elenco di fallimenti che sta, perenne monito, a dimostrarlo. Fenati può tornare presto a vincere gare non perché è il più “anziano” della compagnia ma perché qui e oggi ha il miglior mix di qualità vincenti.
Il vero avversario di Romano, caso mai, è se stesso. Ma, in questo senso sì, le esperienze del passato con le note conseguenze negative sono un monito perché non si ripetano. Lo Snipers Team ha fatto bene a dare a Fenati questa nuova carta da giocare. Non per dare una mano all’errante e riportarlo sulla retta via ma per dare una moto giusta e tutto il resto al pilota giusto, al pilota capace di vincere. Anche il titolo.
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