MotoGP Argentina, 21 piloti in un secondo! “Cucchiaio”, guerra continua
Occhio ai tempi. Se da una parte c’è da fregarsi le mani per la contentezza nel constatare tanti piloti uno sull’altro, dall’altra c’è da restare di… princisbecco perché tale livellamento, invece di produrre l’agognato show, può farlo morire...
Sono solo prove, anzi è solo la prima giornata di prove ufficiali del GP d’Argentina sul circuito di Rio Hondo dove il grip in pista è ballerino quanto il meteo in cielo. Vola nel giro secco, anche con diversi assetti, la Rossa del Dovi (1’39.181) davanti per pochi millesimi a Miller–Ducati (+0.009) e a Vinales–Yamaha (+0.164) ma Marquez (solo ottavo +0.316), zitto zitto, gran cesellatore sempre con le stesse gomme, sul passo ha fatto la differenza svelando il suo potenziale in vista di una corsa d’attacco.
Quindi, al bando ogni illusione: il binomio campione del Mondo in carica resta favorito in una corsa che si annuncia da… trenino forse come e anche di più di quel che già si è visto nel GP d’apertura stagionale a Losail. Già. Occhio ai tempi. Se da una parte c’è da fregarsi le mani per la contentezza nel constatare tanti piloti uno sull’altro, dall’altra c’è da restare di… princisbecco perché tale livellamento, invece di produrre l’agognato show, può farlo morire.
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Non è chiaro? Il cronometro parla da solo: 21 piloti (su un totale di 22 partenti) racchiusi in meno di un secondo (il penultimo Jorge Lorenzo è a 0”978 dal primo!), 11 piloti in meno di mezzo secondo! Un record! Non è mai accaduto non solo in MotoGP ma neppure nella classe regina e in nessun’altra categoria nella storia del Motomondiale dal 1949 ad oggi!
C’è, però, un altro record, quello della “guerra” dei regolamenti che qui a Rio Hondo, dopo il recente e discusso ok della sentenza FIM a Ginevra al “cucchiaio” Ducati, apre un nuovo capitolo. Cosa è successo? Che Honda arriva in Argentina con la proposta di omologazione della sua nuova“pinna” che però viene bocciata dall’ormai noto capo tecnico FIM Danny Aldrige perché presentata dalla Casa dell’Ala dorata come “appendice aerodinamica”, quindi con effetto aerodinamico sulla ruota posteriore e non di raffreddamento della gomma.
Capita l’antifona, HRC cambia titolo alla sua richiesta: pinna non con “funzione aerodinamica” ma con funzione di raffreddamento della gomma posteriore, esattamente quanto sostenuto da Ducati precedentemente. E il gioco è fatto: Honda incassa il benestare da Aldrige e mette l’ok FIM alla sua “pinna” che quindi, presto molto presto, vedremo in pista. Detto in altro modo, quel che per FIM conta è lo “scopo” che viene dichiarato da chi presenta la proposta.
Se dichiaro che la finalità è quella di “raffreddare la gomma” quando in realtà quel congegno proposto genera effetto aerodinamico (fuori regola), la FIM approva perché prende per buono lo “scopo” del dichiarante. Siamo alle comiche?Siamo alle prime puntate di una telenovela che non fa bene al motociclismo.
Dunque, guerra continua. Con in pista le corse-trenino e fuori le corse delle carte bollate. Dorna, almeno per ora, fa magistralmente il proprio gioco, quello del “burattinaio”, con la FIM lasciata sola nel “lavoro sporco”, nel ruolo di “utile idiota”.
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