Moto3 fra show e cadute. McPhee “brucia” Dalla Porta e Canet

Vale sempre la regola: vince chi taglia il traguardo per primo. E qui a Le Mans vince nella classe cadetta il poleman John McPhee bruciando in volata Dalla Porta, Canet, Rodrigo

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 19 mag 2019
Moto3 fra show e cadute. McPhee “brucia” Dalla Porta e Canet

Vale sempre la regola: vince chi taglia il traguardo per primo. E qui sul piccolo Bugatti di Le Mans risparmiato da Giove Pluvio ma non per questo meno infido vince nella classe cadetta il poleman John McPhee bruciando in volata Dalla Porta, Canet, Rodrigo. Poi, a meno di un amen, un altro volatone a cinque, con Migno quinto (+1,201) che regola allo sprint Toba, Vietti (gran rimonta, peccato sempre quelle qualifiche al … ralentì) Masaki, Kornfeil, Fernandez.

Non siamo nel rush finale di una tappa del Giro d’Italia ma nel quinto round stagionale iridato della Moto3, un rocambolesco show-caos che fa saltare i pronostici dopo ogni curva e fa trattenere il fiato dall’inizio alla fine. Il fatto che solo in 17 hanno tagliato il traguardo, la dice lunga come la corsa è andata. Quindi, giù il capello di fronte a McPhee, pilota 23enne “rodato” e di sostanza tornato al trionfo dopo Brno 2016, ma anche al pratese Lorenzo Dalla Porta che, dopo prove e qualifiche difficili e una rimonta da sogno, ha preferito evitare di …esagerare incassando un altro gran secondo posto per 106 millesimi dalla vetta e al sempre presente Canet, il portabandiera del Team di Max Biaggi (in lutto per la perdita del papà Pietro), che così rafforza la propria leadership in classifica generale.

Tre pilotini capaci di andare forte rimanendo in piedi in una corsa che ha fatto saltare, per cadute, i sogni di gloria di numerosi piloti. Il valzer delle carambole era subito iniziato sin dall’avvio gara con l’highside di Binder e il volo di Ogura la cui moto impazzita veniva miracolosamente evitata in pista dagli altri corridori. Fra i protagonisti, hanno avuto la peggio prima Ramirez, poi Antonelli, quindi l’indemoniato battistrada Suzuki che nel suo out ha coinvolto Arbolino che gli soffiava sul collo dopo l’ennesima corsa-super, infine al quinto giro Foggia quando dalla settima posizione tentava l’aggancio con il gruppo di testa. E Fenati? Altra giornata da dimenticare, costretto ad alzare bandiera bianca dopo un terzo di gara per i problemi al piede dopo la botta subita nella caduta in prova.

Nel 2018, qui a Le Mans fu gran festa Ktm, ai primi tre posti mentre stavolta gode Honda prima, seconda, quarta e sesta. In classifica ci sono cambiamenti, non in vetta dove Canet allunga con i suoi 74 punti ma subito dietro. Dalla Porta (60 punti), da quarto soffia ad Antonelli (57) la seconda piazza e Toba (51) surclassa Masia (49). Mantengono le posizioni Vietti sesto (45) e Migno settimo (40). Arbolino da 9° passa 11esimo (26) in coabitazione con Binder e Arenas. Foggia da 17esimo a 19esimo (14) mentre Fenati da 21esimo passa a 22esimo, accendendo la spia rossa. Siamo solo al quinto round ma le posizioni cominciano a delinearsi in vista del Mugello e poi di Assen, gare di gran peso anche per la classifica finale del campionato.

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