MotoGP, la “prima” del Petrux. Marquez… allunga. Rossi ko
Nel giorno della debacle di Rossi, out per caduta, altri due italiani, Petrucci e Dovizioso, infiammano la MotoGP del Mugello mettendo il favorito Marquez nella morsa delle Rosse
Emozioni. Tu chiamale, se vuoi, emozioni. Nel giorno della debacle di Valentino Rossi, out per un gran volo alla seconda Arrabbiata, altri due italiani, Petrucci e Dovizioso, infiammano la MotoGP del Mugello mettendo il gran favorito Marquez nella morsa delle Rosse. E’ l’umile e coraggioso Petrux, in giornata di grazia, a svettare in fotofinish dopo una corsa folle, cogliendo così magistralmente il suo primo trionfo in MotoGP con Marquez beffato per 43 centesimi e il Dovi terzo in scia. Dopo le schermaglie iniziali dove il binomio campione del Mondo pareva involarsi e dopo il tira e molla dei due piloti italiani delle Rosse decisi a loro volta a prendere il largo, la corsa si è stabilizzata in un infinito elastico al color bianco fino al rush finale dove invece della attesa sciabolata assassina del furetto spagnolo è giunto il guizzo magistrale del 29enne asso ternano. Nel terzetto di testa si è inserito più volte l’arrembante Rins con la sempre più convincente Suzuki anche se sul dritto sotto la bandiera a scacchi due decimi lo hanno diviso da Dovizioso, quindi dal podio. Insomma, Marquez-Honda braccati dalle Rosse di Borgo Panigale dei suoi due piloti ufficiali italiani. E’ una notizia? Sì.
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Il Mugello si tinge di rosso, con il “giallo” offuscato forse dalla peggior prestazione di Rossi nella classe regina in una via crucis per le Yamaha, sesta a sei secondi con Vinales e decima con Quartararo. Per non parlare di Morbidelli e di Bagnaia entrambi ko per cadute. Comunque, c’è di che gioire nel vedere salire fra il boato della sterminata folla il tricolore nel cielo assolato dove si rincorrono le note dell’Inno di Mameli. Una vittoria cristallina, quella di Petrucci e della Ducati, cui va l’incondizionato plauso.
Ciò non legittima fughe in avanti, né rispetto allo status del pilota umbro – un pur meritatissimo e significativo trionfo sul circuito di casa, non sposta la scala dei valori in campo – né, soprattutto, rispetto alle prospettive del campionato. Infatti, può sembrare paradossale: proprio mentre nel box Ducati si stappa lo spumante, dopo questo sesto round stagionale, Marquez addirittura allunga in classifica: leader con 12 punti di vantaggio sul secondo Dovizioso quando prima del Mugello il gap del forlivese nei confronti dello spagnolo era di soli 8 punti. E davanti c’i sono due appuntamenti su misura per Marquez, Barcellona e Assen. Ciò dovrebbe indurre a una riflessione sulla strategia Ducati (non basta avere una gran moto!) almeno se l’obiettivo resta quello di vincere il Mondiale e non solo qualche suo round. Ecco perché Marquez esce dal Mugello, una pista poco gradita (qui ha vinto solo una volta) contento e col sorriso. C’è da aggiungere il sorpasso in classifica di Petrucci (adesso quarto) su Rossi che, con il pesantissimo gap di 43 punti da Marquez, vede oramai ridursi al lumicino la possibilità di conquistare il titolo numero 10. Senza immediata svolta – forse non solo rispetto alla competitività della M1 – il week end da incubo di Valentino potrebbe non essere un fatto isolato ma l’inizio di una discesa nel fondo del tunnel. Il resto in cronaca.
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