SBK Jerez, Bautista-Ducati, assolo! Rea-Lowes, tensione col “botto”
Anzi, a Jerez, per Rea partito bellicoso in pole, è andata anche peggio di quanto accaduto – Imola esclusa – ad inizio di stagione. Il campione del Mondo è stato in testa solo nelle prime quattro curve, poi scialbo e incostante, agganciato dai due piloti ufficiali delle R1, alla fine terzo (+15.323) grazie anche a una “manovra-forzatura” a danno di Lowes, di fatto agganciato e quindi a terra nell’ultima curva dell’ultimo giro, con Bautista involatosi solitario sin dal primo giro, senza poter frenare l’arrembante Van Der Marc, secondo con un gap di 7.119.
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Cancellata la parentesi negativa di Imola, con la sberla di Gara 1 a Jerez il binomio Bautista-Ducati torna a fare quel che ha già fatto nei precedenti round di Phillip Island, Buriram, Aragon, Assen: il “cannibale” 2019, decisi a spezzare il filotto di Rea-Kawasaki, iridati negli ultimi quattro anni.
La manovra di Rea, un azzardo sconsiderato a dimostrazione di un nervosismo crescente, è stato ritenuto dalla Race Direction regolare, per cui la classifica resta quella sancita dalla bandiera a scacchi. Rea, visibilmente mortificato per la … speronata, si è subito scusato con Lowes e la sua squadra.
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Corsa senza storia, l’ennesima, per la superiorità di Bautista e della sua Rossa V4, al 12esimo trionfo stagionale in 14 gare, pilota e moto senza una sbavatura, con una marcia in più. Anche in questa Gara 1 di Jerez si ripropone, caso mai, l’interrogativo sulla diversa competitività fra le nuove Ducati, dominatrice assoluta quella affidata a Bautista e in affanno le altre: 7° Davies (+26.834) con la V4 Casa, 10° Rinaldi (+31.218) con la V4 “indipendente” del Team Barni, per non parlare del 14° Bridewell (Team Goeleven) a 47 secondi dal vincitore. Peccato per l’incidente di Lowes, che ha tolto alla Yamaha – comunque la Casa dei tre diapason con le sue R1 modificate nel pacchetto serbatoio-sella, è andata meglio della Kawasaki nella lotta fra gli “sconfitti” – la soddisfazione di occupare il secondo e il terzo gradino del podio, oltre alla buona prestazione di Melandri, quarto dopo una bella lotta con Razgatlioglu (Kawasaki Team Puccetti), a sua volta davanti al 6° Sykes (+23.096), al sempre “smarrito” Davies, poi Cortese e Rinaldi che chiude la top ten a oltre mezzo minuto, che la dice lunga sullo stato della fiera.
Così, i tanti propositi di rivincita di Rea-Kawasaki dopo i recenti test di Misano, si sono dimostrati inconsistenti, sciolti come neve al sole nei 30° del cielo terso e nei 54° d’asfalto. Domani domenica, alle 11 Garetta Sprint (10 giri) e alle 14 Gara 2. Qui, per rimescolare le carte e mettere pepe a una corsa già decisa in partenza, non si può sperare neppure in Giove Pluvio. Il sole continuerà a picchiare forte. Anche Bautista. Non si fanno prigionieri. A proposito: dov’è finito il “pienone” di Jerez visto nell’ultimo round del Motomondiale?
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