MotoGP, El Diablo Quartararo “beffa” Marquez per 15 millesimi!
Magico Quartararo, magica M1 “satellite”, magiche moto della Casa dei tre diapason che piazza quattro suoi bolidi nelle prime cinque posizioni di una qualifica da fuochi d’artificio
Magico Quartararo, magica M1 “satellite” del team Petronas, magiche moto della Casa dei tre diapason che piazza quattro suoi bolidi nelle prime cinque posizioni di una qualifica da fuochi d’artificio.
I “se” non contano ma se oggi qui al Montmelò – sotto i quasi 30 gradi del sole battente e i 50 gradi di un asfalto infido – non ci fosse stato il solito Marquez con la solita prodezza del salvataggio in extremis alla curva 4 in scia a Valentino – Marquez incontenibile, beffato per appena 15 millesimi! – chi avrebbe fermato la marcia trionfale Yamaha, un inequivocabile “cappotto”? Yamaha in gran spolvero, dunque: miglior tempo (1.39.484) con il rookie transalpino, un diavolo dal pungiglione all’arsenico; terzo tempo con il ritrovato Vinales (+0.226); quarto tempo con il coéquipier di Quartararo, Morbidelli (+0.227) caduto rovinosamente nelle FP3; quinto tempo con il mai domo Rossi (+0.269), ultimo dei piloti M1, ma tornato in seconda fila come a Le Mans e ben lontano dalle qualifiche disastro del Mugello, baldanzoso davanti alle Rosse di Dovi (6° + 0.293) e del Petrux (7°+0.360) a terra a metà sessione, alla Suzuki di Rins (8° +0.386 anche lui scivolato nel giro lanciato gettando nel ghiaione ogni speranza per la pole), alle Honda di Crutchlow (9° +0.667) e di Lorenzo (10° +0.715) e a tanti altri.
Sì, sono solo qualifiche, è solo un giro veloce, ma se le qualifiche contano quanto si perde, valgono anche quando a essere sconfitti sono gli altri. Una lezione di alta scuola, quella odierna di Quartararo sul giro lanciato, mix di diamantino talento e indomabile determinazione, seconda pole in carriera nella classe regina, dopo quella altrettanto magistrale e da record di Jerez. El diablo francese, qui già trionfatore dopo la pole in Moto 2 nel 2018, sa bene che oggi è solo sabato e la gara è domani: così tiene a freno propositi e lingua, con gli occhi di nuovo sorridenti per il ruolo che sta conquistando a viva forza nell’olimpo dei giganti della classe regina: oggi primo della prima fila e domani di certo in lotta per giocarsi il podio.
Se, alle 14 di domani, le temperature aumentano ancora, sarà dura contenere il rientro – con fuga? – delle Ducati e soprattutto frenare un Marquez deciso a continuare il suo filotto di gare trionfali o giù di li, pilota sempre dal gran passo, pur con una Honda scodinzolante e nervosa. La seconda fila tutta italiana potrebbe pesare nel gioco per la vittoria se Morbidelli, Rossi, Dovizioso e il primo della quinta fila Petrucci, giocassero l’unica carta che hanno: quella dell’attacco alla baionetta, sin dal primo metro! Tutto qui? Purtroppo no. Prosegue la via crucis Aprilia, 17esima con A. Espargaro e ancora desolatamente ultima con Iannone. Dura minga!