MotoGP, Jeremy Burgess sui due anni in Ducati: "Una delusione che mi porterò fino alla tomba"

Jeremy Burgess, storico capo meccanico di Valentino Rossi, confessa il suo rammarico per gli scarsi risultati in Ducati: leggi le sue dichiarazioni.

Di Adriano Bestetti
Pubblicato il 17 dic 2012
MotoGP, Jeremy Burgess sui due anni in Ducati:


Jeremy Burgess, storico capo-meccanico della crew di Valentino Rossi, ha confidato al solito magazine britannico MCN che il deludente biennio con Ducati rimarrà per sempre un cruccio nella sua carriera, che lo perseguiterà “fino alla tomba“. Dopo due anni nei quali Rossi non è riuscito a domare la bizzosa Desmosedici (solo tre podi in 35 gare senza mai lottare per la vittoria), il Campione di Tavullia tornerà in Yamaha nel 2013 per rinnovare la sua rivalità con il campione del mondo in carica Jorge Lorenzo, ma Burgess ammette che il non essere andato nemmeno vicino al raggiungimento degli obiettivi fissati quando il discusso matrimonio Rossi-Ducati venne celebrato a fine 2010 lo perseguiterà per sempre. Questo il commenti di Jeremy Burgess:

“Sento che avremmo potuto fare meglio di quanto abbiamo fatto e questo è un grande rammarico che porterò con me fino alla tomba, perché in 2 anni non abbiamo raggiunto i traguardi che ci eravamo prefissati: non abbiamo vinto una gara, non abbiamo vinto un campionato, e non siamo stati in grado di garantire un futuro in Ducati a Valentino. Erano questi gli obiettivi primari. Abbiamo fatto qualche podio, ma 3 in 35 gare non è certamente quello che avremmo sperato: è stata una delusione.”

Burgess ha detto che quando Rossi ha detto di non vedere per sè un futuro in Ducati per l’ultima parte della sua carriera è stato il punto più basso del rapporto con la casa di Borgo Panigale:

“Penso che l’arrivo Audi possa portare a un altro tipo di strategia, che si concentri su ciò che si vuole raggiungere e sul come lo si voglia ottenere. La cosa più deludente è che Valentino non si vedeva proprio un altro anno in Ducati, ed io capisco bene il suo punto di vista nel voler essere di nuovo competitivo, ma comunque sento che non abbiamo ottenuto quello che volevamo ottenere, e da questo punto di vista penso che la pressione ora è su Ducati, che dovrà dimostrare di poter essere competitiva nel terzo anno.”

MotoGP 2012 - GP di Misano
MotoGP 2012 - GP di Misano
MotoGP 2012 - GP di Misano
MotoGP 2012 - GP di Misano

Rossi ha firmato un contratto di due anni per correre in Yamaha nel 2013 e 2014, e si porterà con se l’intera crew che a fine 2010 aveva compiuto con lui il percorso inverso da Yamaha a Ducati. Burgess ha detto che ritornare nei ranghi del costruttore giapponese – dove con Rossi ha vinto quattro titoli mondiali e 46 gare in sette anni – non è stato eccessivamente imbarazzante:

“Riguardo al fatto di essere tornati in Yamaha, ‘imbarazzante’ non è la parola giusta, ma ci rendiamo conto che a Valentino è stata gettato un’ancora di salvezza, e si può dire che la stessa cosa vale per noi [membri della crew]. Ben [Spies, il pilota che lascerà il posto a Rossi in Yamaha] è in partenza, e con lui anche il suo capo meccanico: nel mio caso significa che io prenderò il suo posto, ma c’erano altri ragazzi in Yamaha che erano dei buoni meccanici ma che sono stati ‘lasciati liberi’. Si tratta gente che ha mutui da pagare e famiglie a cui badare, e ora sono là fuori in cerca di un lavoro: questo non mi fa sentire affatto bene. La MotoGP adesso è così, semplicemente non offre un numero adeguato di posti di lavoro, e questo a me non piace per niente.”

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