Assen, Yamaha sugli altari con Vinales e Quartararo. Marquez s’accontenta. Rosse fuori podio. Rossi terzo “zero”
La Yamaha torna sugli altari con Vinales e Quartararo. Rossi terzo "zero" consecutivo
Così, in uno dei week-end più negativi per Rossi – 14esimo in qualifica e a terra in corsa al quinto giro – la Yamaha torna sugli altari grazie allo splendente rinfrancato Vinales, capace di bissare il trionfo di Phillip Island 2018, mettendosi autorevolmente dietro Marquez e Quartararo a loro volta seguiti a 14 secondi e passa da Dovizioso, Morbidelli, Petrucci. Già in qualifica, la Yamaha satellite del rookie Quartararo in pole-record e la Yamaha Casa di Vinales secondo a 140 millesimi, avevano dimostrato il loro potenziale. Ma tornava il solito refrain: un conto è il giro secco, un conto è la corsa.
Ebbene il responso di Assen dimostra che la moto della Casa dei tre diapason, data dai più per spacciata soprattutto per le martellanti critiche di Rossi, c’è ed è competitiva. Anzi, su un misto veloce “tecnico” e “da pelo” qual è il circuito olandese, è capace di mettersi dietro tutti, compreso il binomio Marquez-Honda, fin qui quasi imbattibile. Insomma, con la vittoria di Vinales, il terzo posto di Quartararo e il quinto di Morbidelli, a Iwata con tre moto nei primi cinque, ritrovano oltre al sorriso le motivazioni per proseguire lo sviluppo della M1 con rinnovata spinta, senza stravolgimenti tecnici. Caso mai – e non è una bega da poco – c’è da valutare il perché e il percome delle non certo esaltanti performance di Valentino, davvero sottotono, ieri fuori dalla Q1, oggi nel ghiaione a forte velocità e quindi sotto il macigno del suo terzo “zero” consecutivo. Se fra una settimana al Sachsenring dovesse riproporsi il replay di Assen non è da escludere l’apertura di una partita nuova, con al centro la “questione Rossi”.
Ma torniamo ad Assen e alle conseguenze in proiezione mondiale. Prima del GP d’Olanda il vantaggio in classifica di Marquez sul secondo Dovizioso era di 37 punti. Dopo il GP d’Olanda tale vantaggio sale a 44 punti, con Petrucci che scavalca Rins (fermo a 101 punti), salendo al terzo posto, ma con un gap da Marquez che passa da 42 punti prima di Assen ai 52 punti di oggi. Tradotto: gode Vinales per una vittoria che vale oro per se stesso, per il Team, per la Casa; gode Marquez che prova l’assalto ma, capita l’antifona, s’accontenta della sua piazza d’onore allungando ancora in classifica sui suoi più diretti avversari; gode Quartararo per la luccicante pole e il nuovo sostanzioso podio; non godono le Rosse pur con i suoi due piloti secondo e terzo in classifica ma a darsele di santa ragione in corsa in una baruffa incomprensibile fra due compagni di una Casa che punta al Mondiale; contento e di più Morbidelli, incuneatosi con la sua M1 fra le due Rosse ufficiali grazie anche ai colpi fin sotto la cintola fra il Dovi e il Petrux; nero Rins, a terra al terzo giro quando faceva da lepre pregustandosi addirittura la fuga; rabbuiato Rossi impolverato, inchiodato al quinto posto con 72 punti, meno della metà del leader Marquez, di fatto un addio al sogno del titolo iridato numero 10. Qui siamo. Toc-toc: ecco, la prossima settimana, il Sachsenring. La sfida continua.
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