MotoE, l’elettrico s’accende al Sachsenring

Sachsenring, con le prime prove libere, debutta il nuovo campionato (una Coppa) con moto alimentate da propulsori elettrici, denominato MotoE. Prospettive e dubbi

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 5 lug 2019
MotoE, l’elettrico s’accende al Sachsenring

Ecco, oggi al Sachsenring, con le prime prove libere, debutta il nuovo campionato (una Coppa) con moto alimentate da propulsori elettrici, denominato MotoE. Una rivoluzione, una sfida, comunque una novità attesa e non priva di curiosità ma anche di interrogativi, dubbi, polemiche specie dopo il rogo di Jerez a marzo che ha costretto gli organizzatori a rinviare la prima corsa a questo week end. Come noto, si tratta di un “monomarca” con un’anima italiana marcata Energica, con 18 piloti iscritti, per lo più corridori “maturi” o comunque rimessi in attività grazie ad ingaggi impensabili altrimenti, piloti oramai fuori dalla prima linea del Motomondiale, classe inedita con uno sponsor di rilievo, il Gruppo Enel.

Stando alle dichiarazioni della vigilia fatte dai piloti della MotoGP al Sachsenring c’è da registrare quanto meno una forte dose di scetticismo. La sintesi, per tutti, è quella fatta da Valentino Rossi: “L’elettrico va bene in città, non per il motorsport”. In camera caritatis piloti e tecnici del giro del Motomondiale si trincerano dietro un: “No comment”. Rossi si era già espresso senza peli sulla lingua mesi addietro: “ Non mi piacciono le moto elettriche, così come le auto elettriche. Non credo che il motorsport abbia qualcosa a che vedere con questa tipologia di mezzi”. E Max Biaggi il Corsaro: “Capisco la Formula E auto, meno la MotoE”. Ma non sono poche le stroncature elencando i limiti della novità, a cominciare dall’obiettivo principale, quello dell’aria pulita, quando solo per caricare le batterie vengono accesi per ore i gruppi elettrogeni con l’inquinamento relativo. Insomma, più o meno a voce bassa, a parte i diretti interessati al nuovo business, tutti gli altri – anche per questioni di sicurezza – non vogliono avere vicino nel paddock i nuovi ospiti e le loro nuove strutture. La conferma viene da come la MotoE è posizionata nel paddock. Comunque, oggi parte l’avventura.

Dicevamo dei piloti. Uno schieramento di 18 corridori tra debutti e ritorni in pista di un certo interesse, soprattutto mediatico, ma non senza… imbarazzanti interrogativi sulla validità dei contenuti tecnico-agonistici e sulle motivazioni di tale scelta specie per piloti tutt’ora di alto potenziale. Insomma, l’impressione è che con l’aria (di crisi) che tira c’è chi preferisce tentare questa avventura piuttosto che rimanere a piedi. In griglia, fra gli altri, ci saranno il quasi 47enne Sete Gibernau, i “seniores” Nicolò Canepa, Randy De Puniet, Kenny Foray, Alex De Angelis, Nico Terol, Mike Di Meglio e “juniores” quali Mattia Casadei, Matteo FerrariMaria Herrera ecc. con l’aggiunta della (ex?) promessa del mondiale SBK Lorenzo Savadori.Uno più uno meno, questi sono. E i Team? Di gran nome: Gresini, Tech 3, Lcr, Alma Pramac, Avintia, Angel Nieto, Sepang ecc., non hanno saputo resistere alla possibilità della nuova sfida e soprattutto non sono rimasti insensibili al tintinnio della moneta. Il promoter Dorna, si sa, se vuole è convincente, sfoderando l’arma irresistibile di un assegno con molti zeri. Patron Ezpeleta, geniale e avveduto grande capo della società che tira i fili dell’intero ambaradan iridato, fa le cose in grande, specie quando annusa il nega business che, in questo caso, potrebbe presto rendere… “robetta da poveretti” il già dorato mondo rombante che oggi ruota attorno alla MotoGP.

L’architrave del nuovo campionato, si sa, è marcato ENI, il colosso dell’energia che punta anche sulla MotoE racing quale strumento promozionale per spingere l’avvio dell’era dell’elettrico, intesa – fin troppo ottimisticamente – quale toccasana per risolvere i complessi problemi dell’inquinamento atmosferico attraverso la riduzione delle emissioni. Ovviamente il successo (tutt’altro che scontato) delle corse motoristiche con propulsori elettrici favorirebbe l’immagine dei nuovi propulsori ad energia elettrica, spingendo la produzione di serie, quindi il mercato. Il “FIM Enel MotoE World Cup” è un campionato monomarca (per contenere i costi, si dice) con prototipi forniti dall’azienda modenese ENERGICA, moto denominate EgoGP, strettamente derivate dalla Ego, il top della sua gamma stradale. La moto è equipaggiata con un motore sincrono a magneti permanenti raffreddato ad olio con una potenza dichiarata di 110 KW (circa 147 cv) e una coppia di 200 Nm, una accelerazione da 0 a 100 Kmh in 3 secondi e una velocità massima di 250 Kmh e peso complessivo di 240 kg senza pilota. Non c’è né cambio né frizione: c’è il ride-by-wire che consente in accelerazione di dosare la coppia erogata dal motore mentre in frenata c’è il recupero di energia. Pacco batterie agli ioni di litio da circa 20 Kw/h. Peso delle batterie circa 110 Kg. (il motore della MotoGP pesa circa 55 Kg). Telaio in tubi d’acciaio e forcellone in alluminio. Non torniamo sui problemi tecnici già affrontati su Motoblog. Allo stato della fiera si può dire che l’elettrico avrà un successo crescente per la mobilità urbana, (scooter, ciclomotori, veicoli commerciali, vetture car-sharing, oltre i mezzi pubblici ecc.), non altrettanto per le moto stradali di alte prestazioni. E per le corse? Gli attuali problemi tecnico-tecnologici (e di costi) non consentono nel breve-medio periodo uno sbocco positivo. C’è da sperare che, almeno per la curiosità, la “Coppa E” piaccia agli appassionati negli autodromi e al grande pubblico davanti alla tv. Auguri!

Ultime notizie