Moto3: Sasaki e Toba, festa del Sol Levante

Pole di Sasaki! Al Sachsenring si registra l’ottavo poleman differente nei primi nove round iridati 2019 Moto3

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 6 lug 2019
Moto3: Sasaki e Toba, festa del Sol Levante

C’è gloria per tutti, almeno in qualifica dove al Sachsenring si registra l’ottavo poleman differente nei primi nove round iridati 2019 Moto3. E c’è, ancora una volta, gran tensione nei box, dove le strategie si intrecciano a volte non portando bene ai piloti, come oggi a due “big” quali Canet e Arbolino. Comunque, battaglia fra diciannovenni d’assalto, entrambi veloci figli del Sol levante.

Per cinquantasette millesimi il sempre sorridente Ayumu Sasaki (1’26.135) conquista la sua prima pole in carriera sull’attaccante mai domo Kaito Toba e per trentadue millesimi Dalla Porta (secondo in campionato) conquista il primo posto della seconda fila davanti al ritrovatissimo Romano Fenati a suo volta capace di mettersi dietro per cinquantasei millesimi il mastino Kornfeil. Per la cronaca il pilota ascolano era riuscito a svettare prendendosi la prima posizione, annullata però per un’uscita. Chiude la prima fila Ramirez (+0.171), davanti a tutti (1’26.306) fino quasi allo scadere del tempo, ma bruciato sotto la bandiera a scacchi dal trenino dei due giapponesini.

Un altro italiano nella top ten: Denis Foggia, ottavo tempo (+0.594), preceduto da Arenas (+0.551) e seguito da Rodrigo (+0.671). Decimo il sempre presente McPhee (+0.718). La notizia? Sì, la 22esima casella in griglia del capoclassifica iridato Aron Canet, “costretto” all’ostico passaggio della Q1: idem Tony Arbolino 19° (1’26.780), non certo contento dopo la sin troppo lunga attesa nel box e la sfortuna del motore ammutolitosi subito fuori dalla pit-lane e fuori dalla Q2 per 41millesimi. Cose che capitano in una Moto3 così, imponendo domani, sia ad Arbolino che a Canet, anche lui impappinato dai tatticismi nel ritardo dell’uscita dal box, numeri da cordiopalma. Per trovare un altro italiano si va in 17esima posizione, con Antonelli (+1.125). A seguire, dopo il già citato Arbolino, c’è 20esimo Nepa e 24° Vietti (1’27.278), qui in affanno.

Sette decimi poco più racchiudono il primo dall’ultimo della top ten, un gap sempre contenuto ma più pesante rispetto ad altri circuiti dove evidentemente l’effetto trenino è più incisivo. Nel 2018, nel gap dei sette decimi c’era il 15esimo (e non il decimo odierno, cioè McPhee), cioè Antonelli. Nel 2018 la pole record di Jorge Martin fu più lenta di quella odierna di Sasaki: 1’26.434 contro 1’26.135. Corsa comunque aperta. Un’occasione da non perdere per Dalla Porta in funzione del campionato: stavolta serve un pronti-via con fuga sin dal primo metro. Tocca a Canet recuperare e non sarà facile, specie tenendo conto delle caratteristiche del toboga tedesco. Domani gran battaglia.

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