CEV Moto3 “Mundialito”, “giovani leoni” italiani in affanno?

Dopo l’ultimo round del 14 luglio ad Aragon il FIM-CEV torna in pista a Jerez per il sesto appuntamento stagionale a fine settembre, per poi proseguire il 13 ottobre ad Albacete e chiudere il campionato a Valencia il 10 novembre

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 17 lug 2019
CEV Moto3 “Mundialito”, “giovani leoni” italiani in affanno?

Se per il Motomondiale le ferie estive sono una pausa di un mese e per il WSBK sono uno stacco di due mesi, per il CEV spagnolo non si corre per due mesi e mezzo. Questo passa il convento targato DORNA. Dopo l’ultimo round del 14 luglio ad Aragon il FIM-CEV torna infatti in pista a Jerez per il sesto appuntamento stagionale a fine settembre, precisamente il 28 e 29, per poi proseguire il 13 ottobre ad Albacete e chiudere il campionato al Ricardo Tormo di Valencia il 10 novembre 2019. Il CEV resta importante, soprattutto per il “FIM CEV Moto3 Junior World Championship” la categoria Moto3 con l’aureola internazionale del “Mundialito”, ma pare non avere più l’appeal e la spinta propulsiva (anche sul piano mediatico) degli anni precedenti, soprattutto per gli italiani, presenti ma non ai vertici come lo è stato nelle ultime edizioni con i titoli della categoria cadetta vinti da Nicolò Bulega (2015), Lorenzo Dalla Porta (2016)), Dennis Foggia (2017).

Non entriamo nel dettaglio delle singole corse già concluse. Dopo le prime sette gare in classifica generale nessun pilota tricolore è mai salito quest’anno sul gradino più alto del podio: gli italiani sono al 9° posto in classifica con il 20enne Davide Pizzoli (44 punti, ottimi due terzi posti a Valencia e nell’ultima gara di Aragon. Honda Leopard Impala Junior Team), al 12° con il 18enne Stefano Nepa (25 punti. Ktm SN81 Junior Team), al 21° con il 16enne Matteo Berlelle (16 punti. Honda SIC 58 Squadra Corse), al 23° con il 19enne Kevin Zannoni (10 punti. TM RGR TM Racing Factory Team). Senza punti Matteo Patacca (Honda) e Nicola Carraro (TM). Tutto qui? Tutto qui, più o meno. In testa, con 118 punti (una vittoria e due secondi posti e due terzi), c’è lo spagnolo 17enne Jeremy Alcoba (Husqvarna Laglisse Academy) seguito dal 15enne belga Barry Baltus (KTM Sama Qatar Angel Nieto) con 100 punti (anche lui una vittoria e due secondi), poi lo spagnolo 16enne Xavier Artigas con 94 punti per una vittoria e un secondo posto (Honda Leopard Impala Junior Team). Seguono il 16enne giapponese Yuki Kunii (Honda Asian Talent Team) 83 punti, addirittura due vittorie e un secondo posto ma tanti “zero”; lo spagnolo 16enne Carlos Tatay 67 punti (KTM Fundacion Andrea Perez 77) anche lui con una vittoria; il giapponese 17enne Ryusei Yamanaka 56 punti (Honda Junior Team Estrella Galicia), pure lui con una vittoria; lo spagnolo 15enne Daniel Holgado 57 punti (Honda stesso Team di Yamanaka); ancora uno spagnolo, il 16enne Josè Julian Garcia con 55 punti (KTM Fau55) con un secondo posto; quindi il già citato Pizzoli con due terzi posti e con lo spagnolo 20enne Gerard Riu che chiude la top ten con 40 punti (KTM Baiko Racing Team).

Questo, in sintesi, il quadro, non certo esaltante per i nostri “giovani leoni” quasi travolti dagli avversari, specie spagnoli e giapponesi. Non benissimo, fin qui, anche i piloti di altre nazioni quali l’Austria (Maxmimilia Kofler è 11°), la Turchia (Deniz Oncu è 14°), il Brasile (Yui Kawakami è 15°). Ancor più indietro i rappresentanti di Svezia, Gran Bretagna, Olanda, USA, Svizzera ecc. Comunque una rappresentanza internazionale ampia, anche se non nutrita numericamente, spagnoli a parte. Solo Yuki Kunii è riuscito a vincere fin’ora due gare (Valencia e Le Mans). Una vittoria a testa per Baltus (Estoril), Yamanaka (Valencia), Carlos Tatay (Catalunya), Alcoba (Catalunya), Artigas (Aragon). Questi vincitori di gara hanno conquistato anche le pole, meno che in Catalunya dove la prima casella della prima fila è andata al turco Oncu, autore anche del giro più veloce nella corsa di Valencia del 27 aprile. Vedremo che succede a fine campionato. Certo è che qui nel CEV (e anche nel CIV italiano), con piloti-ragazzini attorno ai 16 anni, sta il futuro del motociclismo internazionale.

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