CIV, wild card nel “tricolore”: sì o no? Ecco Kevin…
Sabatucci, dopo alcune promettenti stagioni nel tricolore Moto3, passato da due stagioni nella nuova SS300 ha dimostrato quel che vale prima nel CIV e poi nel Mondiale della combattutissima categoria, come attesta anche la eclatante vittoria dell’ultimo round iridato a Donington.
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Fa notizia che nel quarto round del CIV tricolore in programma questo week end a Misano correrà nella Supersport 300 come wild card anche Kevin Sabatucci. Dove sta la notizia essendo il ventenne Kevin italianissimo ascolano e non uno… “straniero”? Sabatucci, dopo alcune promettenti stagioni nel tricolore Moto3, passato da due stagioni nella nuova SS300 ha dimostrato quel che vale prima nel CIV e poi nel Mondiale della combattutissima categoria, come attesta anche la eclatante vittoria dell’ultimo round iridato a Donington.
Insomma, Kevin è un pilota “mondiale”, non più da CIV, per cui diventa “anomala”, almeno apparentemente, e non priva di interrogativi e di polemiche la scelta di un suo ritorno – se pur una tantum e pro tempore – alle origini. Essendoci nel calendario iridato due mesi di pausa prima della ripresa delle ostilità a Portimao, il giovane asso ascolano ha pensato di non restare in panciolle in riva al mare ma, rimanendo pur sempre in zona … adriatica, di trasferirsi a Misano da corridore, per tornare a lottare con alcuni dei suoi ex colleghi del CIV.
Una scelta comunque impegnativa, non certo per fare il “patacca” (come si dice in Romagna) e rovinare la festa ai piloti del “tricolore” ma per restare in allenamento nel fuoco della battaglia di una corsa comunque ad alto livello. Per gli avversari “nazionali” di Kevin è un’occasione di ulteriore stimolo per misurarsi con un collega fra i protagonisti del Mondiale e capire meglio dove sono loro, qual è il loro potenziale ecc. I rischi per Kevin e per altri piloti del giro iridato – oramai rarissimamente anche in altre categorie – che decidono di correre come wild-card in una gara di campionato nazionale? Il rischio, quando un pilota scende in pista per gareggiare, c’è sempre. Ma c’è anche quando è impegnato in allenamento e quando attraversa… a piedi la strada.
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Il pilota – e non solo il pilota – non può rimanere chiuso in una campana di vetro, liberato solamente in occasione di una competizione mondiale. Fra l’altro, un ragazzo pimpantissimo come Kevin, chi lo tiene fermo? Il gas ce l’ha lui in mano e sa come usarlo in corsa. Insomma, che un pilota italiano da mondiale corre nel campionato italiano fa notizia.
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Ciò perché non siamo più ai tempi della Mototemporada (fino a fine anni ’70) quando i migliori corridori italiani (Liberati, Ubbiali, Venturi, Provini, Grassetti, Agostini, Villa, Bergamonti, Pasolini, Milani Gilberto, Parlotti, Lazzarini, Bianchi, Buscherini ecc.) partecipanti al Mondiale ovviamente correvano in tutte le gare tricolori battendosi proprio con i protagonisti stranieri del Motomondiale (Surtees, Duke, Lomas, Hocking, Hailwood, Minter, Redman, Phillis, Read, Sheene, Saarinen ecc.). Altri tempi. Anche per questo, per collegare il presente con il passato, Sabatucci merita un “bravo”. Kevin è un pilota da “sfide”, anche con se stesso, per cui in questi due round al “Marco Simoncelli” in riva all’adriatico non farà di certo il turista. Vai, Kevin!
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