Pikes Peak: niente moto nel 2020. È ufficiale
Tutte le categorie riguardanti le due ruote, sono state bandite dalla Pikes Peak International Hill Climb, almeno per l'anno 2020.
Il dopo Dunne ha aperto gli occhi un po’ di tutti sulla pericolosità del tracciato californiano di Pikes Peak. La notizia che ci aspettavamo già da qualche settimana, adesso, è ufficiale: nel 2020 le moto non parteciperanno alla cronoscalata più famosa al mondo.
Tutte le categorie riguardanti le due ruote, sono state bandite dalla Pikes Peak International Hill Climb, almeno per l’anno 2020 e non è la prima volta che accade: in 97 edizioni della cronoscalata, solo 41 volte hanno partecipato anche le moto. Quello di Carlin Dunne, in sella alla sua Ducati Streetfighter V4 all’esordio, è stato il terzo incidente mortale negli ultimi 5 anni: nel 2015 toccò a Carl Sorensen, caduto dopo aver perso il controllo della sua Ducati 848, e prima ancora, nel 2014, a Bobby Goodin, finito contro le rocce dopo aver tagliato il traguardo in sella ad una Triumph Daytona 675.
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Gli organizzatori, sulla base di quanto accaduto, misero in piedi un team di esperti affinché anche gli esordienti potessero arrivare in cima alla montagna senza pagare dazio. Di quel team faceva parte anche Carlin Dunne. Sappiamo com’è andata.
“Le moto hanno preso parte alla Pikes Peak International Hill Climb sin dal 1916, e sono state protagoniste nelle ultime 29 edizioni” – ha dichiarato Tom Osborne, Board Chairman della cronoscalata di Pikes Peak – “Adesso è necessario raccogliere dati e analizzare ogni aspetto della corsa, compreso il settore dedicato alle moto, e capire come bisogna cambiare”.
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In conclusione, si tratta di una “sospensione” temporanea delle attività, ma necessaria per capire se effettivamente sarà possibile riaprire le porte alle due ruote, dopo aver messo in sicurezza le zone critiche, o chiuderle definitivamente. Staremo a vedere.