MotoGP: e se Marquez va via da Honda? Le possibili conseguenze secondo Lin Jarvis
Oggi stiamo assistendo ad un dominio incontrastato di Honda con Marquez unico e irraggiungibile vincitore. Pochi anni fa, era Yamaha a dominare i Campionati con due differenti piloti: Valentino Rossi e Jorge Lorenzo. Perché?
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Ogni casa adotta una politica diversa nell’approccio ai Gran Premi, nella gestione del rapporto con i piloti e, soprattutto, nello sviluppo della moto. Oggi stiamo assistendo ad un dominio incontrastato di Honda con Marquez unico e irraggiungibile vincitore. Pochi anni fa, era Yamaha a dominare i Campionati in MotoGP con due differenti piloti: Valentino Rossi e Jorge Lorenzo.
Il perché, lo spiega Lin Jarvis in una recente intervista. Il direttore di Yamaha ha esposto la differenza di approccio adottato dalla stessa Yamaha e da Honda nello sviluppo della moto. Vi siete mai chiesti come mai i rookie di Yamaha vadano forte fin da subito, mentre in Honda va forte solamente Marquez? Il motivo è semplice: Honda sviluppa la RC 213V su direttive del marziano e dei suoi ingegneri, Yamaha preferisce uno sviluppo che possa andare bene per tutti i piloti.
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Certo, Honda vince, Yamaha sta a guardare. Ma se Marquez dovesse farsi male o decidere di lasciare il team? Il prototipo dell’Ala Dorata rimarrebbe ugualmente di difficile gestione per il resto dei piloti Honda e riportare la RC 213V sulla vetta diventerebbe una faccenda ardua. Problema più volte espresso da Jorge Lorenzo e da Cal Crutchlow, puntualmente ignorati. Al contrario, Yamaha ha dimostrato di poter seguire sviluppi differenti portando sul tetto del mondo due Campioni.
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È un po’ quello che ha fatto Ducati con Stoner. La Desmosedici GP7, cucita addosso al pilota australiano, portò una casa italiana alla vittoria di un titolo in classe regina dopo più di 30 anni, ma il dopo-Stoner fu un disastro: Ducati ha impiegato quasi 10 anni per tornare competitiva cambiando non pochi piloti.
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