MotoGP, diavolo di un Marquez! Che pole! Ma che Rossi!

Marquez, 60esima pole in classe regina! Il ritorno di Rossi in prima fila

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 24 ago 2019
MotoGP, diavolo di un Marquez! Che pole! Ma che Rossi!

Mette nel mirino, poi spara, centra il bersaglio. Inesorabile, Marquez firma la pole, l’ennesima con l’ennesimo giro record, per la precisione la 60esima pole nella classe regina, senza pietà. Il Re della foresta è lui, dominatore assoluto anche nelle qualifiche baciate dal sole (quasi 30 gradi l’aria e oltre 42 gradi l’asfalto) sul difficile e ostico GP d’Inghilterra a Silverstone, dal levigatissimo asfalto rifatto, dopo il “bagno” e la figuraccia della gara saltata l’anno scorso, con la MotoGP affogata sotto il diluvio. Il “cannibale” spagnolo, al primo tentativo aveva fatto segnare un superbo 1’58.667, secondo tempo dietro a Quartararo (1’58.612), sempre temibilissimo in qualifica specie qui, un circuito dove le Yamaha, attesissime, sembrano competitive e di più. Contento Marq? Nossignori! E via, a fine turno, lanciato a razzo per battere se stesso, più che gli avversari. Ed ecco la sberla, una fiocinata ammazzatutti, con un 1’58.168 che toglie il respiro, con tanto di cappello e di applausi a scena aperta. Diavolo di un “marziano”!

Senza la sua “cannonata” sarebbe stata la giornata di Rossi, il gran ritorno di Valentino in prima fila, gran secondo (1’58.596) pur se con quasi mezzo secondo di gap (+0.428), come dire, un abisso. Comunque, bravo Rossi, bravo nell’essere stato capace di tenersi dietro Miller il duro e soprattutto Quartararo, invece incapace nell’assalto finale di migliorare il tempo del suo primo lancio. Rossi dimostra che la classe non è acqua e, almeno stando al giro secco, apre alla possibilità di un grande risultato: non è vietato sognare. Nel fazzoletto di 20 millesimi ci sono Rossi, Miller, Quartararo e questo la dice lunga su cosa accadrà domani in corsa.

Fatto sta che a Marquez, chi fa secondo (anche in qualifica) non interessa, caso mai lo spagnolo uno sguardo lo butta sui tempi di Dovizioso, solo settimo, a quasi sei decimi dalla vetta (+0.594), dopo guai alla sua moto nella FP4 e dopo l’obbligo del passaggio dalla Q1 alla Q2, condannato a partire domani dalla terza fila, quindi a inseguire. Detto di Marquez, detto di Rossi, detto di Dovizioso – cui comunque resta domani solo l’imperativo di bissare la vittoria dell’ultimo round allo Spielberg perché un nuovo trionfo dello spagnolo darebbe il colpo finale alle residue possibilità di tenere aperto il mondiale – va ribadito il buon stato di salute delle Yamaha con le M1 seconda con Rossi, quarta con Quartararo (+0.444), sesta con Vinales (+0.594), ottava con Morbidelli (+0.928), tutti capaci di grandi prestazioni e i primi tre di battersi per il podio. L’onore della Rossa è tenuto alto da Miller, superbo in prima fila, a un filo da Rossi distaccato di 6 millesimi, un niente. Domani Miller sarà davvero un osso duro per tutti, nessuno escluso. Bene anche Rins, quinto (+0.502) sulla Suzuki, nella tenaglia delle due Yamaha. Non bene, anzi decisamente col passo del gambero, Petrucci, undicesimo, nel gorgo di quasi un secondo e mezzo (+1.319). Per il ternano si accende la luce gialla. Se Marquez decide di non … strafare, sarà una corsa coi fiocchi. Altrimenti davanti ci sarà un assolo da incorniciare e dietro la guerra per il podio, cioè per il primo e il secondo degli sconfitti. Il resto in cronaca.

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