MotoGP Misano, Jorge al “bivio”?
Misano, ultima occasione per capire se Jorge, cinque volte campione del Mondo, ha ancora un futuro come pilota?
Alla vigilia di ogni Gran Premio le dichiarazioni dei piloti della MotoGP sono sempre positive caratterizzate da un forte ottimismo, spesso solo di maniera. E’, questo, uno dei tanti aspetti del motociclismo show-business dove la comunicazione orientata per esigenze delle aziende Sponsor, crea l’immagine del pilota, al di là dei risultati. Per l’ufficio stampa e comunicazione del Team Honda-HRC è fin troppo facile interessarsi e far interessare di Marc Marquez, dominatore e leader del Mondiale, mentre ci si affanna, entrando in tilt, nel “posizionare” Jorge Lorenzo, nel gorgo della sua peggior stagione agonistica (fin qui miglior risultato 2019 è stato l’11esimo posto di Le Mans) da quando calca le piste. Per il maiorchino, a lungo malmesso e nei guai dopo il pesante infortunio alle vertebre di Assen, il GP di Misano è un test davvero importante per saggiare il suo stato di forma fisica e mentale. Forse è la vera ultima occasione per capire se Jorge, cinque volte campione del Mondo, ha ancora un futuro come pilota capace di inserirsi nella lotta con i migliori e dare un senso a proseguire in una carriera ricca di soddisfazioni e grandi risultati o se è davvero giunta l’ora di dire basta e attaccare il casco al chiodo.
Ciò al di là delle ottimistiche dichiarazioni rilasciate dallo stesso maiorchino in vista del GP San Marino-Riviera di Rimini, sulla pista dove ha vinto tre volte e 8 volte è salito sul podio: “Ogni giorno mi sento più forte. Riesco ad allenarmi di più ogni giorno, il tempo tra queste gare mi è servito. Non vedo l’ora di tornare in sella e di capire come mi sento fisicamente sulla RC213V. Anche se non ho completato i test qui a Misano, abbiamo raccolto buone informazioni, in modo da cominciare bene. In passato questo è stato un buon circuito per me e speriamo questo weekend di continuare a ridurre lo svantaggio.” Come una doccia gelata, arriva invece la dichiarazione del team manager Alberto Puig che, sempre brusco e senza peli sulla lingua, non lascia spazio alle illusioni: “La prospettiva con Lorenzo è zero. Non ci prenderemo in giro. Se facciamo un riepilogo, Jorge ha iniziato a cadere e da allora non ha mai smesso. Non si è mai trovato a suo agio con la moto, questa è una cosa ovvia. Poi l’ultima caduta, che è stata forte, l’ha costretto ad un lungo periodo di riposo. Penso che per Jorge sia come ricominciare da capo con il desiderio e la motivazione. Non ricominciare da capo a guidare una moto, ricominciare a correre rischi e pensare ‘Ehi, qui in questo mestiere ci si fa male ed è parte del gioco’“.
Che dire? Più che uno stimolo, qui siamo in presenza di una analisi impietosa che non induce all’ottimismo, una bocciatura senza appello rispetto alla possibilità di ritrovare il Lorenzo di prima. Ripetiamo, se Misano è il classico “Hic Rhodus hic salta” Jorge non può fallire. Non si tratta di aspettarsi una lotta per la vittoria o per il podio ma di capire se il maiorchino ha davvero superato, oltre i guai fisici, la crisi più importante, quella psicologica, mentale, motivazionale che forse è la principale causa che non gli permette di sbloccarsi da uno status che non è più quello del corridore, del corridore di altissimo livello, quale Jorge è sempre stato. Ricominciare da capo ritrovando le motivazioni che solo un fuoriclasse ha, in questo motociclismo legato al centesimo di secondo con fortissime pressioni tecnico-agonistiche ed economiche e con il soffio sul collo delle nuove leve, è assai arduo, forse oramai impossibile. In Jorge, al di là della sua volontà di non mollare e anzi di riprendersi presto, potrebbe essere scattata la molla interiore della rinuncia “dentro” che porta la mano destra a chiudere il gas quando pensi di tenerlo aperto. Ci auguriamo di no, che Jorge superi anche questa fase. Il motociclismo ha bisogno di lui, ma integro fisicamente e mentalmente. In caso contrario, inutile fingere, inutile insistere.