Moto3: Canet, non solo jella. Il pallino resta in mano a Max

Moto3 rovente in pista ma resta fanalino di coda negli ascolti televisivi. La lotta-show per il titolo

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 19 set 2019
Moto3: Canet, non solo jella. Il pallino resta in mano a Max

Tutti presi dalla MotoGP, bollente in gara e anche dopo, nel round iridato di Misano è passata in secondo piano la Moto3, categoria sempre avvincente sul piano agonistico e sempre ricca di colpi di scena. Evidentemente c’è un limite nella comunicazione, nella promozione e nell’immagine della classe cadetta se, ad esempio, in Italia resta fanalino di coda negli ascolti televisivi: circa un sesto rispetto alla MotoGP e poco più della metà rispetto alla Moto2. Peccato, perché non mancano i motivi di interesse, con piloti e Team italiani sempre protagonisti: addirittura due nostri “giovani leoni” nei primi tre posti, con Lorenzo Dalla Porta leader in classifica (179 punti) e Tony Arbolino terzo (149) e con il portacolori del Team Sterilgarda di Max Biaggi, Aron Canet , secondo (157).

E’ proprio di Canet che parliamo perché il giovane e tostissimo asso spagnolo ha raccolto solo briciole negli ultimi due round: tre punti a Silverstone dopo essere stato falciato dal “solito” Arenas e addirittura a bocca asciutta a Misano, out per un problema tecnico alla sua moto. Con sei gare davanti, la partita resta tutta aperta. Anche perché Canet, ventenne ma già al suo quarto mondiale, è pilota esperto, di gran talento e di gran carattere, fra l’altro l’unico assieme all’emergentissimo diciannovenne Tony Arbolino (Team Snipers di Giancarlo e Mirko Cecchini) e al 21enne del Team Leopard (lo stesso di quello di Dalla Porta) Marcos Ramirez, ad aver fin qui vinto due gare. In Moto3, si sa, le gare sono sempre al fulmicotone (le cosiddette corse-trenino) anche per il livellamento delle moto dovuto ai regolamenti “restrittivi”. Tuttavia, pur se minime, le differenze ci sono, con le Honda un “filo” più competitive delle Ktm. Non può essere un caso, evidentemente, se, a parte l’eccezione della Ktm affidata felicemente da Biaggi a Canet, ai primi sei posti in classifica ci sono attualmente sei monocilindriche della Casa dell’Ala dorata.

Senza la moto del Team del Corsaro, sarebbe un dominio assoluto Honda. E addirittura senza la super jella degli ultimi due GP, la classifica avrebbe tutt’altro tono, con Canet forse davanti a tutti o comunque a un filo dal leader attuale. Vero, con i “se” non si fa niente ma resta il fatto che questo è quel che è accaduto. Certo, sono due “passi falsi” diversi, quelli ultimi di Canet: il primo dovuto a caduta per responsabilità altrui e il secondo dovuto a un guaio tecnico, peraltro non precisato. Sono le corse. Già. Dopo i due ultimi colpi di vento contrario, Max, sempre puntuale nell’analizzare le prestazioni del proprio poulain e sempre aperto ai consigli anche dei semplici appassionati, su Facebook ha posto una domanda: “Pensate sia necessario ci debba essere una specifica figura che si prende cura del loro (qui di Canet Ndr) stato d’animo, oppure ritenete che ognuno debba fare il suo percorso individualmente?”. Bella domanda. Insomma, in altre parole, Max si chiede e chiede se a Canet possa essere utile affiancare un coach. In questo caso, ci pare una domanda … pleonastica. Chi meglio di Max il “Corsaro” può dare il supporto completo adeguato (anche psicologico e motivazionale) al proprio pilota e al proprio Team? Figure magari professionalmente con i titoli giusti ma “digiune” alla complessità e diversità del motociclismo potrebbero essere solo un “corpo estraneo”, più che inutili, dannose. A meno che, a parte Max, si riporti in campo un personaggio “unico” e già rodato anche in questo ruolo qual è Cadalora. Luca, però, pare in tutt’altre faccende affaccendato. Quindi, il pallino resta in mano a Max.

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