MotoGP. Marquez: “O” di Giotto! Resistono solo le Yamaha di Quartararo e Vinales

Quartararo tenta l’ultimo assalto: non un giro di forza, una danza alla Rudolf Nureyev che è essenza della bellezza e della perfezione dinamica. Ma il muro di Marquez resiste.

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 21 set 2019
MotoGP. Marquez: “O” di Giotto! Resistono solo le Yamaha di Quartararo e Vinales

Nuvolaglia bianca che si rincorre in cielo con un sole che illumina una pista incandescente. Tirano venti di guerra nelle qualifiche MotoGP di Aragon. Sono solo qualifiche? Chissenefrega! Il cronometro impazzisce, premia e punisce. A bandiera data, solo Quartararo tenta in pista l’ultimo assalto: non un giro di forza, una danza alla Rudolf Nureyev che è essenza della bellezza e della perfezione dinamica. Centimetro dopo centimetro vola la pista, millesimo dopo millesimo vola il tempo. El Diablo, l’immenso rookie ventenne italo francese, per 327 millesimi lascia a Sua Maestà Marquez una pole (1’47.009) – la numero 61 in MotoGP! – che è l’inno al motociclismo e a chi in questa epopea meglio lo rappresenta, esaltandolo ed esaltando. Marquez non corre, non curva, non allunga: pittura la pista, segna un indelebile insuperabile “O” di Giotto. Giù il cappello!

Calma e gesso! La corsa è domani. Intanto la prima fila esalta liberando illusioni e al contempo deprime, togliendo ogni illusione. Dura lex sed lex. Prima fila con Marquez, Quartararo, Vinales (+0.463): Honda, Yamaha, Yamaha. Con l’altra M1 ufficiale di Rossi a chiudere la seconda fila: 6° tempo con un gap di un secondo netto (+1.006) che è una mazzata. Davanti al Doc – udite! Udite! – c’è l’Aprilia di A. Espargaro (+0.724), capace di seguire le linee di Marquez e Vinales e le scie dei loro bolidi, a sua volta preceduta dalla Ducati satellite del ritrovato impepato Miller (+0.649). Dietro al Doc, in terza fila: Crutchlow (+1.313), Morbidelli (+1.362), Mir (+1.449).

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E le Rosse? Non pervenute. Musi lunghi. 10° il Dovi nel gorgo di un secondo e mezzo (+1.599) e il Petrux negli abissi, 14°: 1’48.682. E le due Frecce Rosse del 2018 qui ad Aragon con Lorenzo alla sua terza pole consecutiva e il Dovi attaccato? Altri tempi, altra storia. Guardando allo scorso anno può consolarsi – si fa per dire – Rossi, nel 2018 18° tempo, nel fallimento della Q2 dopo la caduta in FP3. Oggi, questa è l’aria che tira. Qui lo scorso anno, alla fine Vinales bruciò Marquez con la pole- sberla 1’47.635, un tempo oggi da chiusura della seconda fila. Oggi Rossi 6° tempo in 1’48.015. Nel 2017 il Doc fece il 3° tempo (1’47.815) e nel 2018 il 18° (1’48.627). Lorenzo-Honda oggi: 19° tempo: 1’49.282. Il Maiorchino su Ducati 2° tempo nel 2017 (1’47.735) pole nel 2018 (1’46.881!). Dovizioso oggi 1’48.608; nel 2017 7° (1’48.137) e nel 2018 2° tempo: 1’46.895. C’è forse da aggiungere altro? A domani.

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