Moto3, Arenas beffa Dalla Porta in volo verso il Mondiale. Canet, che iella!

Dalla Porta allunga nel Mondiale. Canet ko. Binder entra a vita persa, sbaglia la staccata buttando a terra come birilli Suzuki, McPhee e Canet

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 6 ott 2019
Moto3, Arenas beffa Dalla Porta in volo verso il Mondiale. Canet, che iella!

I quasi 32 gradi dell’aria e l’asfalto attorno ai 50 gradi, in una cappa di umidità che annebbia la vista e toglie il respiro, sono niente rispetto a quel che accade qui in pista a Buriram in una Moto3 rovente e dai colpi di scena forse decisivi per il Mondiale 2019. Come previsto e come di consueto nella classe cadetta, dopo lo start c’è la…”guerra”: la corsa-trenino, uno show spettacolare ma ad alto rischio, oggi con quindici piloti nel fazzoletto di un secondo. Non passano molti giri che, alla curva 12, ecco il fattaccio che decide le sorti della gara e probabilmente anche quello del mondiale 2019. Che succede? Binder entra a vita persa, sbaglia la staccata buttando a terra come birilli Suzuki, McPhee e Canet. Binder viene penalizzato per guida irresponsabile ma Canet vede crollare i suoi sogni iridati. Biaggi il “Corsaro”, al box, ammaina la bandiera. Ad majora!

Poco importa che, all’ultima curva, anche la “lepre” Dalla Porta va lungo e viene infilato dall’arrembante Arenas che così agguanta la sua terza vittoria in carriera. Una beffa per l’asso pratese che comunque fa sua la sua brillantissima medaglia d’argento (davanti a Lopez al suo primo podio, Foggia, Vietti, Toba): punti pesanti in classifica come il piombo e dal valore dell’oro per lo “zero” dello sfortunatissimo Canet e anche per i punticini dell’undicesimo posto di Toni Arbolino, anche lui nella tenaglia della jella, rallentato dal quarto giro per problemi alla mano destra (non riusciva più a guidare dal dolore, costretto a frenare con il dito mignolo!), dopo una prima parte al color bianco.

Qui nel 2018 il tricolore illuminò il cielo thailandese con al vento le note dell’inno di Mameli per il “cappotto” dei nostri giovani leoni: Di Giannantonio, Dalla Porta (sì, ancora lui!), Foggia dominatori in una corsa dove Bezzecchi fu messo ko da Bastianini lasciando libero Jorge Martin di involarsi verso il titolo. Quest’anno il podio non è monopolizzato dal “tricolore”, ma il risultato di Buriram (con Dalla Porta di nuovo in vantaggio di 22 punti su Canet) apre le porte verso l’iride, per quel titolo Moto3 fin ora mai conquistato dai piloti italiani. Con ancora davanti quattro round, la sfida resta aperta, ma il campionato ha preso una decisa piega a favore di Dalla Porta. Che dire, ancora? Che se si vuole il fuoco alto c’è il rischio dell’incendio o, comunque, ci si può scottare. Qui, se è tutto incentrato nello show, in un rinnovato scontro di corsa delle bighe nel Circo Massimo capitolino, non ci si può puoi lamentare della tensione e di circuiti trasformati in ring, con duelli show ma anche spesso decisamente oltre le righe, per non dire “assassini”.

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