Stefan Bradl: "Jorge Lorenzo? Situazione grave, non sa da dove cominciare"

Il collaudatore tedesco sembra piuttosto pessimista sul finale di stagione di Jorge Lorenzo e sulla possibilità che il maiorchino riesca a risalire la china

Di Manuele Cecconi
Pubblicato il 9 ott 2019
Stefan Bradl:

23 punti in 15 gare e una 11^ posizione come miglior risultato: il 2019 di Jorge Lorenzo, più che una stagione sotto tono, si sta rivelando un vero e proprio disastro. Quello che doveva essere un dream team, di fatto, è diventato una squadra ad un solo pilota, l’unico che con questa RC213V riesce ad andare davvero forte. Anzi, a vincere i Mondiali: otto in tutto, con quello di domenica scorsa.

Il confronto con Marc Marquez rende ancora più desolante la situazione attuale del maiorchino, costretto a navigare nelle retrovie e talvolta anche oltre la 15^ posizione: ai problemi di adattamento alla moto si sono aggiunti quelli fisici, soprattutto dopo il “botto” di Assen che ha costretto Jorge a saltare ben quattro Gran Premi. Nemmeno i più pessimisti, probabilmente, erano riusciti a pronosticare un simile “dramma” sportivo.

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“I risultati di di Jorge riflettono una situazione preoccupante” ha dichiarato Stefan Bradl, collaudatore di Honda HRC, ai microfoni di Sport und Talk aus dem Hangar-7. Il tedesco sembra ormai molto pessimista riguardo alla possibilità che lo spagnolo riesca a risalire la china: “Ad Aragon ho potuto osservare da vicino, il venerdì ero lì al suo debriefing tecnico. Mi dispiace per Jorge, è una battaglia persa: con questa moto non sa dove cominciare”.

“In più ha come compagno di squadra Marc Marquez, a pochi metri dal box, e questo lo logora mentalmente” ha aggiunto il test-rider dell’Ala Dorata “Lorenzo soffre, non ha confidenza con questa moto, mentre dall’altro lato c’è Marc che nelle pieghe striscia tutto il corpo sull’asfalto”. “Poi la lesione di Assen ha peggiorato ulteriormente le cose” ha concluso “e Lorenzo sembra proprio non riuscire ad uscire da questa spirale. E’ estremamente difficile…”. A Tokyo sono al lavoro per risolvere i problemi – lamentati anche da Crutchlow e Nakagami – e rendere la RC-V 2020 una moto più adatta anche agli altri piloti, ma il rischio è che sia ormai troppo tardi: basterà a ridare la fiducia e la voglia di guidare al cinque volte Campione del Mondo?

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