MotoGP: Quartararo, che pole! Marquez, che volo!

Super Quartararo, super Yamaha con tre M1 in prima fila. Marquez, che errore, che botta!

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 2 nov 2019
MotoGP: Quartararo, che pole! Marquez, che volo!

Che sberla, Quartararo (1’58.303), che in zona Cesarini brucia per poco più di un decimo Vinales oramai certo che il suo 1’58.406 valesse la pole. E che sberla, ma sull’asfalto, Marquez, che dopo essere rimasto a lungo francobollato al rookie della Yamaha (tatticismi per studiarlo o per innervosirlo finiti in boomerang), nel cambio di direzione fra la curva 1 e la curva 2 sbaglia e subisce un violento high-side ricadendo pesantemente a terra. Per l’otto volte campione del mondo le qualifiche finiscono così (è la sua peggior qualifica dal 2015), malamente, con una brutta botta, incassando il suo modesto 1’59.178 (+0.875): 11esimo tempo che lo inchioda in quarta fila con davanti Dovizioso (+0.870) e dietro Bagnaia (+1.337).

Festa Yamaha, con tre M1 in prima fila: Quartararo implacabile nell’assalto alla baionetta e alla sua quinta pole nella stagione di esordio in MotoGP; Vinales (+0.103); Morbidelli (+0.129) con Rossi che chiude la seconda fila, ultimo dei piloti sulle mote della Casa dei tre diapason: 6° tempo a quasi sette decimi dalla vetta (+0.697). Davanti al pesarese, 4° l’ottimo Miller (+0.422), ancora a un filo dal… “podio virtuale” e ancora primo dei ducatisti, e alla prima Honda, stavolta quella di Crutchlow (+0.648). Terza fila con Rins (+0.787), Petrucci (+0.794), Zarco (+0.836). La pioggia è stata solo una minaccia (cielo nuvoloso con temperature “normali” sotto i 27 gradi l’aria e poco sopra i 35 gradi l’asfalto) con tutti i piloti (meno Crtchlow con la media) con la gomma posteriore soffice e con la stessa scelta davanti, esclusi il Dovi e Miller, con la media.

Che dire? Chi diceva che le Yamaha erano finite è ancora una volta smentito, per adesso solo dal cronometro nel giro secco, e fa ancora più effetto che in prima fila ci siano le due M1 satellite di Quartararo (oramai un abbonato a questi livelli) e di Morbidelli che così conferma la sua crescita. Non è solo una questione di tacche sul proprio …revolver in vista della sfida di domani. E’ un dato reale, al di là del peso psicologico, che dimostra il feeling fra i due tostissimi piloti dell’eccellente Team Petronas e le loro due M1 e il raggiungimento di un assetto che potrebbe essere decisivo per la gara di domani. Occhio a Vinales, anche per il suo gran passo dimostrato nelle FP3: se domani in gara non toppa (come al solito) lo start, potrebbe tentare anche la fuga o, comunque, fare la differenza sul lungo. Sperando nella benevolenza di Giove Pluvio. E facendo gli scongiuri per avere Marquez in corsa, dato che la scena vista con il pilota tenersi la spalla infortunata con una mano non induce all’ottimismo. Si vedrà.

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