MotoGP: Michelin-Yamaha, rottura definitiva?
Dopo le ultime dichiarazioni rilasciate da Carmelo Ezpeleta, patron della Dorna, il monogomma non solo non sembra più essere una chimera, ma potrebbe diventare un elemento di fondamentale importanza atto a garantire maggiore spettacolo nella classe regina.
Le parole di un seccato Jean Philibbe Weber, responsabile del reparto corse della Michelin: “Non lo vogliamo noi della Michelin, ma nemmeno la Bridgestone e quanto alla Dunlop ho pregato che Guintoli finisse sul podio. Ovviamente siamo dispiaciuti di aver perso il mondiale, ma non possiamo vincere sempre noi e, d’altro canto, siamo molto soddisfatti dei progressi fatti dalle nostre gomme nell’ultimo mese.
La prima fila qui a Motegi, casa della Bridgestone, è stata nostra ed anche con l’asciutto eravamo molto competitivi. Ovviamente, come sempre accade da un po’ di tempo a questa parte, ci siamo presi tutte le responsabilità della sconfitta”.
Intanto la Yamaha e Valentino Rossi sembra si siano lamentati non poco con i tecnici francesi per l’anteriore “difettosa” montata domenica a Motegi. Secondo alcune indiscrezioni, i dirigenti della casa dei tre diapason sarebbero in contatto con la Bridgestone per un’eventuale collaborazione futura: “Per carità, ognuno è libero di parlare con chi vuole – continua Weber – ma preferiremmo un comportamento diverso da parte di alcune persone.
La realtà è che probabilmente non avevano scelto l’assetto giusto in gara, senza contare che la pitlane era bagnata e ciò ha fatto sì che la gomma si raffreddasse (ipotesi poi confermata da Jeremy Burgess). Ci dispiace essere attaccati così, non troviamo che sia professionale.
Nicky Hayden non l’ha mai fatto e nel passato mi piaceva molto il comportamento di Max Biaggi. Quando aveva qualche lamentela da fare entrava nel nostro camion e ci diceva cosa non andava. Prendersela sempre con le gomme è troppo facile: sono il punto di contatto della moto sull’asfalto, ed ovviamente qualsiasi modifica, alle sospensioni od alla pressione, influisce sul loro comportamento”.
Le critiche indirizzate al gommista transalpino dopo la debacle giapponese, hanno probabilmente rappresentato la classica goccia che fa traboccare il vaso, il punto di rottura tra Iwata e Clermont Ferrand. Si attende una replica da parte del team del pesarese. Siamo davvero ad un passo dal divorzio?
via | GPone.com