MotoGP Valencia: lotta dura, lotta vera. Non è l’ultimo giorno di scuola

Pur con il primo e il secondo posto già conquistati da Marquez e da Dovizioso, l’ultimo round MotoGP 2019 di Valencia non è l’ultimo giorno di scuola, l’occasione per i saluti

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 14 nov 2019
MotoGP Valencia: lotta dura, lotta vera. Non è l’ultimo giorno di scuola

Pur con il primo e il secondo posto già conquistati da Marc Marquez e da Andrea Dovizioso l’ultimo round della MotoGP 2019 al “Ricardo Tormo” di Valencia non è una pratica burocratica da sbrigare e non è nemmeno l’ultimo giorno di scuola, l’occasione per i saluti. Questo perché nel motociclismo ognuno scende in pista per vincere, sempre. E anche perché ogni pilota, team, Casa e ogni sponsor sa bene che anche un terzo posto in classifica finale ha un valore tecnico-agonistico e di immagine, così come piazzarsi nella top five. Ciò detto, non sarà facile contrastare il “cannibale” Marquez, lanciatissimo dopo la sua splendida ottava corona iridata, a chiudere questa sua dorata stagione, dopo le 11 sonanti vittorie, con il dodicesimo trionfo o accontentarsi con un secondo posto per la settima volta. Un’occasione da non perdere per Dovizioso dopo la vittoria d’apertura stagionale in Qatar e la seconda in Austria e dopo tre secondi posti e quattro terzi. Un’occasione da non mancare soprattutto per la Ducati che con una vittoria in apertura e una vittoria in chiusura (oltre a quella già ricordata del Dovi in Austria e a quella di Petrucci in casa al Mugello) porrebbe la ciliegina su un campionato comunque “secondi” solo dietro all’insuperabile “diavolo” spagnolo della Honda e comunque “primi” rispetto a tutti gli altri, cioè davanti a colossi mondiali quali Yamaha, Suzuki, Ktm, Aprilia.

Né per Marquez, né per Dovizioso sarà però facile perché non mancano i pretendenti all’assalto finale. A cominciare da Vinales, recente vincitore del GP di Malesia e già primo ad Assen (quest’anno unico pilota Yamaha a vincere!), cui salire a Valencia sul primo gradino gli garantirebbe anche la conquista del terzo posto finale in campionato, una chicca di gran valore anche nei giochi interni del Team ufficiale della Casa di Iwata e rispetto ai movimenti di mercato in ottica 2021. Terzo posto nella generale contrastato dal pimpante pur se altalenante Alex Rins (Suzuki) – anche lui fin ora con la soddisfazione e il peso di due vittorie nel 2019 – a soli sei punti di distacco da Vinales:194 contro 201. Non solo. A Valencia è anche aperta la sfida a tre fra Petrucci (176), Quartararo (172), Rossi (166) per la conquista della top five. Considerati i nomi, i team e le moto dei tre contendenti non è una questione di lana caprina.

Dei tre, il Petrux è l’unico ad aver vinto quest’anno un Gran Premio ma è anche quello più appannato, con una seconda parte di campionato tutt’altro che convincente. Invece, il giovanissimo rookie francese ha dimostrato con la sua M1 satellite un gran potenziale in qualifica (pole) e anche in gara (sei podi: quattro volte secondo, due volte terzo) pur mancando però ancora– per proprie sbavature e anche per iella – la vittoria. Quartararo è considerato, non senza ragioni, il “vero” anti Marquez e una vittoria finale nella tana del lupo di Valencia sarebbe per il ventenne francese la consacrazione definitiva, se non altro per legittimare questo ruolo e per togliere in casa Yamaha eventuali dubbi su chi puntare davvero dal 2020. Quindi Rossi. Partito bene agli inizi illudendosi e illudendo con i due brillanti secondi posti in Argentina e in Texas, il Doc si è poi perso nei problemi (veri e presunti) della sua Yamaha, procedendo col passo del gambero e recuperando infine con una prestazione positiva proprio nell’ultimo GP in Malesia, anche se alla fine fuori dal podio. Podio che è nel mirino dell’ultima corsa, circuito potenzialmente favorevole alle caratteristiche di Valentino e della Yamaha. Si vedrà. Non mancano altri motivi di interesse relativamente ad altri piloti e altre moto: Miller (Ducati satellite), Crutchlow (Honda Casa), Morbidelli (Yamaha satellite), i nostri Iannone (Aprilia), Bagnaia (Ducati satellite) e il rientrante Pirro (Ducati Casa a tre punte) nonché la mina vagante Jorge Lorenzo (Honda Casa). Per la MotoGP ultimo week end di fuoco. Occhio a non scottarsi!

Ultime notizie