MotoGP, la “sesta” di Quartararo! El Diablo brucia Marquez per 32 millesimi. Rossi delusione, quarta fila.
Quartararo, pole capolavoro: 1’29.978. Domani prima vittoria in MotoGP?
Il cielo di Valencia è terso e il sole splende portando la temperatura dell’aria sui 18 gradi e quella dell’asfalto vicino ai 25 gradi ma, nella danza forsennata dei caschi rossi, è Fabio Quartararo che abbaglia prima con una fiocinata un filo sopra l’1 e 30 (1’30.007) poi abbattendo di forza quel muro (alla fine sarà l’unico!) con la sua pole capolavoro: 1’29.978. Il “Diablo” non perdona portando nella sua stagione d’esordio in MotoGP la sua Yamaha “satellite” per la sesta volta davanti a tutti in qualifica. Dietro al rookie francese, dominatore di tutti i turni di prove, un finisseur diabolico nel giro secco, spunta nel rush finale il mai domo e sempre presente Marquez (+0.032) e non sbaglia il colpo il coriacissimo Miller (+0.108), ancora una volta primo pilota Ducati, che non è poco, dato che Dovizioso chiude in affanno la seconda fila a oltre mezzo secondo (sesto tempo + 0.533) e Petrucci chiude la top ten con un gap di quasi otto decimi (+0.793), tutt’altro che un fulmine. Peggio ancora Pirro. E idem per Jorge Lorenzo, domani alla sua gara d’addio e anche per il duo Aprilia Iannnone e A. Espargaro.
E Rossi? Delusione. Quarta fila, dodicesimo tempo (1’30.954) a quasi un secondo (+0.976) dalla pole del compagno di marca, a quasi otto decimi dal compagno di Team Vinales, a quasi mezzo secondo dall’altra M1 satellite dell’ottimo Morbidelli, quinto tempo (+0.471) davanti al Dovi, : come dire, nel gorgo. Il Doc pare proprio non ingranare, con le due cadute in prova e uno start dalla quarta fila in un circuito dove superare diventa un terno al lotto. Solo un miracolo salverà i 9 volte campione del Mondo dal chiudere la stagione co il sorriso.
Tornando davanti e alla corsa di domani, chissà se finalmente, proprio nell’ultimo round stagionale, Quartararo, riuscirà a centrare la sua prima vittoria in MotoGP, più volte sfiorata quest’anno, ma mai colta per la “prepotenza” del cannibale Marquez e anche per un mix di sbavature e di iella del funambolico asso transalpino. Fra il primo e il secondo delle qualifiche, domani sarà Vinales (gran tempo e gran passo) ad assumere il ruolo di terzo incomodo, specie se non sgarrerà allo start rimanendo invischiato nella bagarre come già accaduto in passato. Per la cronaca, nel 2018 fu Vinales a svettare (1’31.321) davanti a Rins e al Dovi e per chi ama le statistiche resta imbattuto il giro fatto da Jorge Lorenzo nel 2016: 1’29.401. Altri tempi. Già, altri tempi. Il resto in cronaca.