Honda ha scelto Alex Marquez "non per il cognome"
Alberto Puig, "numero 1" del muretto di Honda Repsol, motiva la nomina del fratello di Marc Marquez quale suo nuovo team-mate
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L’approdo di Alex Marquez nel team Honda Repsol è certamente la novità più importante relativa alla griglia della MotoGP 2020, sia per lo “spessore” del pilota in questione (2 volte iridato, incluso il titolo della Moto2 appena conquistato), sia per quello del team (emanazione ufficiale della più grande casa motociclistica del pianeta e fresco vincitore della “Triple Crown”).
Tuttavia, quello che rende il tutto ancora più interessante è che Alex andrà a far coppia con il “fratellone” e Campione del Mondo in carica Marc Marquez, 8-volte-iridato (di cui 6 nella Pemier Class) e assoluto dominatore di questa epoca del motociclismo sportivo.
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La trattativa che ha portato Alex Marquez in HRC è stata rapidissima a causa dei “tempi brevi” imposti dal prematuro ritiro di Jorge Lorenzo, che ha costretto il Team Manager Alberto Puig a individuare un sostituto in tempo per i test di Valencia di oggi, che “aprono” informalmente la stagione 2020.
Dalla rosa dei “papabili”, Puig ha estratto alla fine il nome di Alex Marquez, “strappandolo” al team Marc VDS Racing, con cui avrebbe dovuto difendere il titolo Moto2 nella prossima stagione e, soprattutto, al team Pramac Racing, che – per stessa ammissione del boss Paolo Campinoti – aveva già in mano un accordo con il pilota per il passaggio in MotoGP nel 2021.
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Tale nomina, ovviamente, non è stata esente da polemiche, con particolare riferimento a presunte pressioni esercitate da Marc Marquez su HRC per ingaggiare il congiunto (per altro sempre negate dall’interessato), ma lo stesso Alberto Puig ha voluto sgombrare il campo da qualsiasi polemica in alcune dichiarazioni raccolte dal britannico Crash.net:
“Il processo è iniziato subito dopo aver saputo dell’addio di Jorge: ci abbiamo riflettuto sopra e poi abbiamo preso la deciso. Fondamentalmente, tale decisione è stata presa alla luce dei risultati di Alex.”
“Questa era la priorità. Voglio dire: lui è il Campione del Mondo in carica della Moto2 e questo è stato il punto di partenza per prenderlo in considerazione”.
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Anche l’età di Alex, 23 anni, ha costituito un fattore di cui Honda ha tenuto conto nella scelta, oltre all’ovvia affinità “fraterna” con la sua indiscutibile prima guida che dovrebbe prevenire qualunque problema di convivenza nel box:
“È anche vero che in Honda stiamo cercando di trovare piloti per il futuro, piloti di una nuova generazione, e così abbiamo deciso di dargli questa opportunità, basandoci sul fatto che lui è iridato Moto2, ed è giovane. Crediamo sia una buona opportunità per lui.”
“Se evitiamo di pensare al cognome che porta, penso che qualsiasi pilota che vinca un titolo mondiale meriti di avere questo tipo di opportunità. L’unico fattore “insolito” in tutta questa situazione è proprio il suo cognome.”
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Puig ha inoltre voluto insistere sul fatto che Marc Marquez non ha esercitato alcuna pressione “indebita” per far avere il posto sull’ambitissima Honda RC213V factory a suo fratello per ottenere il posto:
“Posso confermare che Marc non ha interferito affatto. Certo, se glielo chiedi, lui è felice di avere suo fratello in squadra. È normale. Ma Marc non è entrato nella trattativa: questa si è svolta con Alex e con il suo manager Emilio Alzamora. È chiaro che si tratta comunque di circostanze piuttosto inusuali… credo che una cosa del genere non si sia mai vista nelle corse.”
“Voglio comunque ribadire che se Alex non avesse vinto il titolo mondiale Moto2, noi non gli avremmo mai offerto questa opportunità. Ma l’ha fatto… Sì, lui e Marc sono fratelli, e quindi l’anno prossimo saranno fratelli e rivali. Francamente, la cosa non fa alcuna differenza per me.”
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