Moto Guzzi: i 5 modelli che hanno fatto la storia
Dal 1921 Moto Guzzi ha deliziato gli appassionati con oltre 50 modelli, prodotti in quasi 100 anni di storia. L'arduo compito che ci spetta oggi, è quello di sceglierne 5 che hanno fatto la storia del marchio di Mandello.
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Nasceva il 15 marzo del 1921, a Mandello Tonzanico, la Società Anonima Moto Guzzi, fondata dal cavaliere Emanuele Vittorio Parodi, dal figlio Giorgio e dall’amico Carlo Guzzi. L’aquila che ancora oggi rappresenta la casa fu scelta per ricordare un amico comune, motociclista e aviatore, morto durante un volo di collaudo.
Da allora, Moto Guzzi ha deliziato gli appassionati con oltre 50 modelli, prodotti in quasi 100 anni di storia. L’arduo compito che ci spetta oggi, è quello di sceglierne 5 che hanno fatto la storia del marchio di Mandello.
Sicuramente non possiamo non partire dalla Guzzi Normale. Nasce, appunto, nel 1921 e fu la prima vera e propria moto di Guzzi: un motore monocilindrico orizzontale da 500 cc, capace di erogare 8 cv, la spingeva agli 80 km/h, velocità folle se andiamo ad analizzare la struttura da “bici” che aveva questa moto. Sul serbatoio figurava la prima aquila e, montato sul telaio, il primo cavalletto centrale.
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Nel settembre del 1921, la Normale partecipò alla Milano-Napoli, ultima prova del Campionato Motociclistico Italiano su Strada. 877 km completati da entrambi i piloti scesi in gara, senza una rottura. Moto Guzzi Normale fu venduta al pubblico al prezzo di 8.500 lire e fu prodotta fino al 1924.
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Nel 1928 fu il turno della Moto Guzzi Norge, così chiamata perchè accompagnò Giuseppe Guzzi durante il suo viaggio a Capo Nord. Norge era, infatti, il nome del dirigibile che aveva esplorato l’artico nel 1926. La Norge era equipaggiata con il primo cosiddetto telaio elastico, più confortevole rispetto alle precedenti strutture, ma che non pregiudicava la stabilità della moto.
Il motore era ancora il monocilindrico da 498 cc che, questa volta, erogava 13 cv, mentre il cambio era a tre marce e permetteva di raggiungere i 100 km/h. Nel 2006 Moto Guzzi decise di celebrare la storia di questo modello con la Norge 1200, che segnò un ritorno al segmento touring. Proprio in sella alla Norge 1200, un gruppo di giornalisti internazionali volle ripercorrere la tratta segnata da Giuseppe Guzzi in sella alla gloriosa antenata.
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Il 1950 è l’anno della Moto Guzzi Falcone. Ancora con un motore da 500 cc, cilindrata massima consentita per una moto dell’epoca, fu per anni e anni il sogno di tantissimi italiani. Portò, per la prima volta, la forcella telescopica a sostituire le tradizionali a quadrilatero utilizzate fino a quel tempo. Questa trovata innovativa consentì di risolvere il problema dei carichi sospesi, fornendo maggiore rigidità nei punti di stress.
Moto Guzzi Falcone fu prodotta in due versioni, Sport e Turismo, e fu la moto per eccellenza delle forze dell’ordine: carabinieri, guardia di finanza e polizia avevano in dotazione una Falcone.
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Nasce nel 1971 la Guzzi più famosa e desiderata di sempre. Stiamo parlando della celebre California. Era potente, maestosa, affidabile. Guzzi puntò molto sul modello, aggiornandolo fino agli inizi degli anni 2000, con un motore da 1.100 cc. Nel mezzo, l’evoluzione che vide crescere California, passando dal propulsore V7 da 700 cc alla cilindrata poi divenuta simbolo del marchio, 850 (1974), passando per la versione completamente carenata, nel 1987, che si avvaleva del sistema di iniezione elettronica e sfruttava il motore da 948 cc, fino ad arrivare alla California 1100 del 1994.
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Guzzi decise di lanciare una versione “povera” di California nel 1999, per conquistare il grande pubblico, visto che la versione standard, con impianto frenante Brembo serie oro, ammortizzatore di sterzo e forcelle sofisticate, aveva un prezzo divenuto, ormai, proibitivo. Gli ultimi aggiornamenti avvennero nel 2003, con il lancio del motore con punterie idrauliche che comportava rumorosità ridotta e manutenzione annullata. Purtroppo, i problemi di gioventù del nuovo propulsore intaccarono la storia del mito California.
Moto Guzzi decise di tornare alla carica nel 2012, lanciando California 1400 nelle versioni Touring e Custom, dotate del propulsore da 1.380 cc capace di erogare 96 cv di potenza. Un omaggio alla moto che fece la storia del marchio.
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Ultimo modello, ma solo in ordine cronologico, Moto Guzzi Le Mans. Innovativa e bellissima già nel 1976 (anno della nascita), come oggi, ha conquistato gli appassionati di tutto il mondo con le sue linee e la ciclistica da moto da gara. La Guzzi Le Mans fu presentata con il propulsore da 850 cc da 71 cv, potenza ridotta rispetto al prototipo da cui derivava, che la spingeva fino a 210 km/h e portò per la prima volta nel mondo delle due ruote, la frenata combinata, grazie ad un sistema studiato dalla stessa Guzzi in collaborazione con Brembo.
Il nome era chiaramente preso in prestito dalla famosa 24 Ore di Le Mans e si mostrava, inizialmente, come una cafe racer con semimanibri e cupolino bikini, mentre le eredi cominciarono ad assumere un aspetto più da Sport Touring, per via della carenatura più ampia.
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Alla prima versione, successe la cosiddetta Le Mans II del 1978: aveva una carena studiata in galleria del vento, un nuovo faro rettangolare, le pinze montate sulla parte posteriore delle forcelle, come avviene sulle moto moderne e un nuovo quadro a 4 strumenti, 8 spie e pulsanti di diverso colore. Nel 1981 arriva la Le Mans III. Guzzi montò un serbatoio più capiente (25 litri) e spostò le aste di distribuzione del V2 lateralmente, prevedendo un possibile aumento di cilindrata. Moto Guzzi Le Mans III fu la prima moto italiana a rispettare le limitazioni anti inquinamenti negli USA.
L’ultima versione di Le Mans fu lanciata nel 1984 e fu prodotta fino al 1993. Montava un nuovo motore da 1000 cc e dei cerchi da 16″ invece che da 18″, come le precedenti versioni. La politica adottata da De Tomaso, allora direttore della costruzione, impose, inoltre, delle forcelle più resistenti e dischi di minor diametro. La moto quindi si presentava più imponente ma con prestazioni inferiori rispetto alle vecchie generazioni. Faticò, così, a competere con le giapponesi, facendo registrare una grave perdita di fama.
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Ecco, secondo noi, quali sono i 5 modelli che hanno fatto la storia del marchio di Mandello del Lario. Certo, mancano tanti altri modelli iconici, ma la storia di Guzzi ne è piena, impossibile inserirli tutti. Magari, fra qualche anno, ci toccherà includere l’ultima arrivata, la V85 TT che abbiamo testato qualche mese fa in Sardegna e che si è rivelata una piacevole sorpresa.
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