Superbike, Redding si porta il capotecnico: "Giovanni è fondamentale per me"
Per Scott Redding Giovanni Crupi non è "solo" un capotecnico, ma una delle persone chiave della sua rinascita sportiva: sarà al fianco del britannico anche nella sua prima stagione di World Superbike
L’avventura di Scott Redding nel Mondiale Superbike è iniziata in queste settimane, prima con i test di Aragon e poi con quelli di Jerez: dopo la stagione di “purgatorio” nel BSB il britannico è tornato a competere in un Campionato iridato, con l’incarico di sostituire il partente Alvaro Bautista in sella alla Ducati Panigale V4.
L’adattamento di Scott alla quadricilindrica bolognese sembra procedere a gonfie vele: l’ex portacolori ufficiale di Aprilia in MotoGP ha già “rodato” la V4 in British Superbike, ma deve calibrare il tiro soprattutto con la nuova elettronica del WSBK. Al suo fianco, in questo processo di apprendimento che lo porterà a difendere i colori della casa di Borgo Panigale nel Mondiale delle derivate di serie, c’è l’italiano Giovanni Crupi, capotecnico di grande esperienza con cui Redding ha lavorato anche nel corso della vittoriosa stagione passata Oltremanica.
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Nel suo passaggio in WorldSBK il pilota di Quedgeley ha voluto “portarsi dietro” anche Giovanni: Crupi, che al suo attivo ha svariate stagioni nel Mondiale con diverse squadre Ducati, sarà il capotecnico di Redding anche nel 2020. ““Per me Giovanni è fondamentale fondamentale!” ha spiegato il britannico “Ducati può contare su un ottimo staff ma con lui ho un rapporto che per molto tempo non ho avuto con un capotecnico. Lui mi capisce, sa che mi impegno molto, che mi piace divertirmi e che organizzo delle feste. E soprattutto sa come gestirmi”.
“Sono molte le ragioni per cui ho voluto portarlo con me” ha proseguito “Penso che sia uno dei migliori capotecnici per questa moto. Ha avuto un ruolo fondamentale per quanto riguarda lo sviluppo e la conosce molto bene anche in pista. Lavoriamo insieme e capisce ciò che voglio. A volte le sensazioni e le percezioni di un pilota sono più importanti di quello che non dicano i dati. Spesso con la maggior parte dei capotecnici questo non avviene”.
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Nella sua trattativa con il team bolognese Scott ha richiesto espressamente di poter avere Crupi al suo fianco, mettendo la presenza del capotecnico italiano quasi come una condizione del suo approdo alla squadra factory: “Quando stavo parlando con Ducati” ha precisato “ho detto loro: ‘se volete provare a vincere questo titolo, devo portarlo con me’. Credo sia la persona giusta e loro erano d’accordo. Adesso è qui con noi e penso che non avrei potuto chiedere un pacchetto migliore per affrontare la stagione che sta per iniziare”.
La figura di Giovanni non ha un valore solamente tecnico per Redding, ma è fondamentale anche – e forse soprattutto – dal punto di vista umano: “L’anno scorso ero molto arrabbiato dopo essere stato buttato fuori da Andrew Irwin. Ho avuto dei problemi per aver detto delle cose sbagliate” ha raccontato il diretto interessato “Dico come stanno le cose e questo mi ha causato dei problemi. Giovanni mi ha preso da parte e mi ha detto: ‘non farlo, non farlo’”. “Sono andato a rilasciare un’intervista ed è rimasto lì: non voleva che finissi nei guai” ha concluso “Questo dimostra che ha una grande fiducia e stima nei miei confronti”.
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