Euro 5 da gennaio 2020: cosa cambia per le moto?

Nel 2020, a dover rispettare la normativa Euro 5 saranno solamente i nuovi modelli in listino. Dal 2021 in poi, le case potranno vendere solo modelli Euro 5, ma con la possibilità di proroghe per liberarsi di stock in fine serie con la vecchia omologazione.

Di Francesco Pepe
Pubblicato il 31 dic 2019
Euro 5 da gennaio 2020: cosa cambia per le moto?

Ormai è appurato che da gennaio 2020 la normativa da rispettare riguardo le emissioni inquinanti non sarà più la Euro 4, bensì la Euro 5. La nuova restrizione imposta ha portato le case costruttrici ad aumentare la cilindrata di alcuni modelli, affinché le prestazioni non ne risentano.

Oltre a questo, La normativa Euro 5 ha anche causato qualche dubbio nella mente dei potenziali acquirenti che continuano a chiedersi se potranno, effettivamente, acquistare (o vendere nel caso di un venditore) un modello in grado di rispettare solo la vecchia normativa Euro 4, anche dopo il prossimo gennaio. L’intento di questo post è proprio quello di chiarire questi dubbi. Per cui, sì, si potranno acquistare e vendere moto con omologazione Euro 4 per tutto il 2020.

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A dover rispettare la normativa Euro 5 saranno solamente i nuovi modelli in listino. Dal 2021 in poi, le case potranno vendere solo modelli Euro 5, ma con la possibilità di proroghe per liberarsi di stock in fine serie con la vecchia omologazione. Per assicurarsi che un modello rispetti la nuova normativa basterà controllare il libretto di circolazione che dovrà riportare l’avviso: “Rispetta il regolamento 134/2014/UE (Euro 5)“.

Quanto detto sopra, al il momento, non vale per le moto da fuoristrada (enduro, trial) che saranno obbligate ad adeguarsi alla normativa Euro 5 solamente dal 2024.

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A livello pratico, i limiti di emissione dei gas nocivi, che con l’Euro 4 erano di 1,14 grammi/km di monossido di carbonio, 0,17 di idrocarburi incombusti e 0,09 di ossido di azoto, scenderanno con l’Euro 51 grammo/km per il monossido di carbonio, a 0,1 per gli idrocarburi incombusti e, infine, a 0,06 per l’ossido di azoto.

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