MotoGP: Agostini, le “verità scomode” su Rossi, Marquez, Quartararo
Agostini sa il fatto suo, ha “sale in zucca”, esprimendosi per lo più con equilibrio, senza timori reverenziali, fuori da logiche di fan
Quindici mondiali conquistati nelle 350 e 500 ai tempi del motociclismo de: “I giorni del coraggio” consentono a Giacomo Agostini di esprimersi quando e come vuole sulla realtà della MotoGP e sulle sue prospettive immediate e future. Ago, così come ieri non era imbattibile in pista (anche se in 14 anni di gare iridate e non si contano sulle dita di una mano i piloti che gli sono stati davanti) non è oggi il portatore di verità assoluta. Fatto sta che l’ex fuoriclasse di Lovere sa il fatto suo, ha “sale in zucca”, esprimendosi per lo più con equilibrio, senza timori reverenziali, fuori da logiche di fan. Per questi motivi le opinioni di Giacomo possono non andar giù a molti. Fatto sta che Mino è un ex tutt’ora sul pezzo, di grande esperienza e lucidità, da ascoltare.
Poi, ovvio, ognuno tira le proprie conclusioni. Stavolta Agostini ha detto la sua in una intervista allo spagnolo Marca sui temi più caldi della prossima stagione mettendo al centro Marc Marquez, la “stella” attorno alla quale ruotano – più o meno distanti – gli altri. Per Ago, il binomio Marquez-Honda è oggi fuori portata dei suoi avversari, soprattutto perché è Marc a fare la differenza, è lui il monopolizzatore del Motomondiale, il “valore aggiunto” della Casa dell’Ala dorata che ha appena festeggiato il traguardo-record di 400 milioni (quattrocentomilioni) di moto prodotte in 70 anni. “E’ possibile che Marc mi superi– ha aggiunto l’ex campione bergamasco – andando oltre i miei 15 titoli iridati”. Ma, si sa, Mino dice questo con le dita incrociate dietro la schiena proprio per scongiurare il “sorpasso” ben sapendo che anche per il “cannibale” spagnolo niente è automatico e anche per lui le ruote sono tonde e la strada è lunga e polverosa.
Fatto sta che per Agostini, Marquez resta il riferimento, con una marcia in più, l’uomo da battere e addirittura avverte Ducati che a gennaio presenterà la sua nuova “Rossa speciale”: “A Borgo Panigale per vincere hanno bisogno del permesso di Marquez”. Non proprio di buon auspicio per le aspettative mondiali della Casa bolognese e per il binomio Dovi-Petrux, con il forlivese aggrappato in classifica finale ai suoi secondi posti (comunque meglio dei terzi e dei quarti…) e con il ternano con l’unico fiore all’occhiello della giornata trionfale del Mugello e poi nebbia e buio. Chi scegliere in Yamaha per il dopo 2020? “Se dovessi decidere io, prenderei Fabio Quartararo e Maverick Vinales. Non permetterei a nessuno dei due di andare via. Una squadra ha bisogno di giovani corridori e di corridori veloci”.
Una stroncatura per Valentino Rossi? Sul futuro del fuoriclasse pesarese Ago pare non avere dubbi: “Vale non vince da molto tempo. Nella vita bisogna andare avanti, non guardare indietro…”. Messaggio forte e chiaro. Insomma, Valentino in panchina. Comunque fuori dal Team ufficiale. Agostini dice la sua anche sul ruolo di Alex Marquez in HRC: “Al debutto deve imparare. Non dovrebbe essere ossessionato dalla velocità e dal successo di suo fratello. Né deve ascoltare chi lo critica”. E sulle voci di un rientro di Lorenzo come collaudatore Yamaha: “Non credo, perché per essere un pilota di sviluppo bisogna essere molto veloci; se si va due secondi più lenti non serve. Dopo la sua ultima caduta Jorge è rimasto a pochi centimetri dal finire su una sedia a rotelle, quindi ha iniziato a pensarci molto e quando ci pensi non puoi più essere veloce in pista”. Ago dixit. Taca banda!