La difesa di Iannone: "Contaminazione da cibo"

L'Avvocato Antonio De Renzis, legale del pilota abruzzese, ha spiegato la sua strategia difensiva dopo l'esito positivo delle contro-analisi

Di Adriano Bestetti
Pubblicato il 9 gen 2020
La difesa di Iannone:

A poche ore di distanza dal verdetto delle controanalisi, che ha confermato la positività di Andrea Iannone al doping riscontrata al GP di Malesia e comunicata formalmente a metà Dicembre, è già arrivata una prima presa di posizione ufficiale da parte dell’entourage del pilota di Vasto, che sta già preparando la sua difesa nelle sedi opportune.

L’Avvocato Antonio De Renzis, legale appuntato da Iannone per la sua difesa in questo spinoso caso, è infatti stato prontamente raggiunto dai microfoni di Radio Sportiva per esprimere un primo commento sulla nuova situazione.

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Con le controanalisi che hanno effettivamente confermato la modica quantità di Drostanolone, lo steroide androgeno esogeno anabolizzante bandito della WADA (World Anti-Doping Agency) presente nel campione di urine dell’abruzzese, De Renzis ha ribadito che sarà proprio questo l’elemento su cui farà perno la strategia difensiva:

“Non si può approcciare questa vicenda senza partire dai quantitativi. Le contro-analisi ci hanno consegnato dei valori impercettibili, metaboliti 1,1 nanogrammi/millilitri. In più c’è il dato dell’urina: 1,024. Probabilmente, se Andrea avesse bevuto due litri d’acqua quel giorno prima di sottoporsi al prelievo, oggi staremmo facendo altri discorsi.”

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La causa più probabile per i valori non conformi di Iannone è probabilmente la carne asiatica, notoriamente ricca di estrogeni, che avrebbe causato l’assunzione involontaria o inconsapevole della sostanza dopante. L’Avv. De Renzis ha sottolineato che, quando si corse il GP di Malesia (arrivato in coda a quelli di Thailandia, Giappone e Australia), Iannone era già da 35 giorni nel continente:

“Tutto il paddock è a conoscenza del fatto che Iannone non ha mai mangiato un’insalata in vita sua e che consuma dai 200 ai 300 grammi di carne al giorno, per questo l’ipotesi è la contaminazione della carne”.

“Pensare che Andrea Iannone, alla fine di una stagione che non l’aveva visto particolarmente competitivo, abbia fatto uso di doping per aumentare massa quando invece è calato… O si analizzano i dati scientifici, o restano tutte chiacchiere da bar…”

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De Renzis ha anche spiegato a Radio Sportiva che, nello stesso periodo, Iannone si stava sottoponendo a un particolare regime alimentare sotto la supervisione di Aprilia per ridurre il proprio peso, con lo scopo di avvicinare quello del compagno Aleix Espargarò e guadagnare quindi qualcosa in termini di velocità.

Interrogato anche sulla reazione del suo assistito in merito al responso delle controanalisi, l’Avv. De Renzis ha confermato la ferma intenzione di Iannone di difendere il suo buon nome in tutte le sedi opportune:

“Con Andrea mi sento tutti i giorni. Lui ha l’intelligente preoccupazione dell’innocente. Chi ha la coscienza pulita e si trova in un meccanismo molto duro si trova sconcertato, ma allo stesso tempo Andrea è stra-determinato a portare avanti le sue argomentazioni”.

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Ad ogni modo, i “tempi tecnici” che serviranno a chiarire la questione si preannunciano lunghi, troppo lunghi per Aprilia, con i primi test ufficiali della MotoGP che inizieranno tra meno di un mese proprio a Sepang (clicca qui per il calendario della pre-season).

La casa veneta è già da tempo al lavoro per cautelarsi in vista di ogni possibile scenario e, dopo il responso di oggi, una decisione in tal senso sarà probabilmente ufficializzata a breve. Il test-rider inglese Bradley Smith, al momento, resta l’ipotesi più accreditata per la sostituzione “temporanea” di Iannone nel team ufficiale di Noale.

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