Valentino Rossi, sconfitta in tribunale: dovrà risarcire gli ex custodi della villa
Vittorioso nella sentenza di primo grado, il Dottore è costretto ad "incassare" in Appello: ricorrerà in Cassazione?
Sconfitta in tribunale per Valentino Rossi: lo scorso 16 gennaio la Corte d’Appello di Ancona ha condannato il Dottore al pagamento di una somma di 34mila euro – tra indennizzo e spese legali – per la vicenda legata alla villa di Tavullia. I beneficiari del risarcimento? I due (ex) custodi dell’immobile, che hanno citato in giudizio il fuoriclasse pesarese accusandolo di averli ingiustamente licenziati.
Tutto ha inizio nel 2016, quando i due – marito e moglie, di nazionalità moldava – vengono licenziati da Domus Mea, la società amministrata da Graziano Rossi (il padre di Valentino) che è anche proprietaria della villa. La coppia decide dunque di portare alla sbarra il portacolori della Yamaha: la richiesta è di ben 114 mila euro, una cifra che include non solo il risarcimento del danno ma anche straordinari non pagati che ammonterebbero, stando ai ricorrenti, a circa 80.000 euro. In primo grado, però, è Rossi ad uscire vittorioso. La coppia decide dunque di fare ricorso in Appello, la cui sentenza ribalta il risultato iniziale: Valentino dovrà risarcire i suoi ex custodi, a meno che i legali del 46 non decidano di proseguire in Cassazione sperando nell’ennesimo colpo di scena.
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