MotoGP: Vinales, Quartararo e… Rossi. Yamaha ha fatto “bingo!”
Yamaha ha fatto bingo assicurandosi fino a tutto il 2022 i due miglior piloti MotoGP, dopo Marc Marquez. Yamaha, così, si è costruita il futuro che è già oggi. E non solo
Ricapitolando, e chiamando le cose per nome, lo stato della fiera è che Yamaha ha fatto bingo assicurandosi fino a tutto il 2022 i due miglior piloti MotoGP, dopo Marc Marquez. Yamaha, così, si è costruita il futuro che è già oggi. Si è tenuta nella squadra ufficiale il 25enne Maverick Vinales (sei vittorie con la Casa dei tre diapason nelle ultime tre stagioni) sostituendo Valentino Rossi con il 21enne arrembante Fabio Quartararo, forse l’unico capace di impegnare davvero, se non di impensierire, il “cannibale”. A Rossi viene lasciato aperto uno spiraglio per il dopo 2020, cioè il possibile ”uso” di una M1 ufficiale, da gestire fuori dal Team-Casa, non si sa come e non si sa da chi. Come dire: decidi tu! Saranno (sono) comunque altri i piloti su cui Yamaha punta e ai quali è affidato anche lo sviluppo. L’uscita di Valentino dal Team ufficiale non è stato uno spintone fuori dalla porta ma un benservito con i guanti di velluto, tutti pronti alla parata con l’onore delle armi in caso (probabile) dell’addio alle corse dell’asso pesarese a fine 2020. C’è stato un motociclismo prima di Valentino, ci sarà un motociclismo dopo Valentino. Ma il pesarese di Tavullia, al di là di momenti d’ombra e di sbavature, ha segnato alla grande questo ultimo ventennio. Gli va riconosciuto con un sentito: “Grazie, Valentino!”.
Il modus operandi della Yamaha non è una “paraculata”, come qualcuno sospetta. Potrebbe ascriversi quale avveduta operazione “politica”, comunque una buona mossa diplomatica. Non è, però, neppure una soap opera, con finale mieloso, dove a commuoversi resta solamente la famosa casalinga di Voghera che, Dio non voglia!, presto non salterà più sul divano davanti alla Tv abbandonando una MotoGP senza il “Dottore” protagonista o addirittura assente. Insomma, Yamaha ha fatto le cose per bene e Valentino (pare) è stato al gioco. Non è cosa da poco. Perché così, oltre a salvare la faccia dei vari protagonisti, si salva la “saccoccia”, non intaccando la logica del motociclismo show-business che impone le sue regole: anche quella di un mercato piloti stravagante che con la stagione 2020 ancora da iniziare già ha chiuso, quasi del tutto, la campagna acquisti delle principali pedine per il 2021-2022! Marc Marquez resterà in Honda almeno fino al termine del 2022, a giorni l’annuncio ufficiale. Finale (per ora). Con questa operazione, Yamaha ha preso più piccioni con una fava. Ha tracciato il futuro per almeno il 2021-2022 ingaggiando Vinales e Quartararo, il binomio potenzialmente più forte. Ha tolto alla concorrenza (in primis Ducati) due assi, lasciando così un mazzo sempre più sguarnito. Ha dato a Rossi tutto il tempo per pensare e decidere lui come chiudere al meglio la sua straordinaria avventura agonistica, dimostrando il proprio riconoscimento. Complimenti. Sia a Yamaha che a Rossi. Poi, come sempre e comunque, la parola va alla pista. E lì conta il cronometro, conta la bandiera a scacchi.