MotoGP, Ciabatti: "Honda vince grazie a Marquez"
Il DS di Ducati Corse rilancia la sfida per il titolo MotoGP 2020 ma ammette: "Siamo consapevoli di lottare contro un colosso e un alieno..."
In alcune dichiarazioni rilanciate dal tedesco SpeedWeek, il Direttore Sportivo di Ducati Corse Paolo Ciabatti ha fatto il punto della situazione in merito alle chances iridate della casa bolognese dopo il test ufficiale di Sepang, prima uscita stagionale per le stelle della MotoGP 2020, dimostrandosi però meno ottimista rispetto a 12 mesi fa, quando il test malese aveva visto 4 Desmosedici chiudere ai primi 4 posti della graduatoria tempi.
Dopo quella tornata di collaudi, Dovizioso vinse subito il GP inaugurale del Qatar, ma il forlivese aveva poi dovuto aspettare 5 mesi per tornare sul gradino più alto del podio (in Austria) mentre l’insaziabile Marc Marquez continuava a fare incetta di punti e vittorie sulla strada verso il suo 8° titolo iridato.
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Il ricordo del 2019 è ovviamente ancora fresco nella mente di Ciabatti e di tutti gli uomini del box Ducati, che quest’anno riproveranno a dare la caccia al titolo più prestigioso ma che dovranno anche prepararsi al valzer del mercato piloti di fine anno dopo che Yamaha ha comunque già messo “in ghiaccio” due obiettivi “papabili” come Maverick Vinales e Fabio Quartararo, che saranno piloti factory di Iwata dal 2021.
Nel test di Sepang di quest’anno, il miglior ducatista – come l’anno scorso – è stato Francesco Bagnaia, pilota del team “satellite” Pramac Racing, 4° a 153 millesimi dal miglior crono di Quartararo (Petronas SRT Yamaha) e un decimo più veloce del miglior pilota factory, Danilo Petrucci, mentre Andrea Dovizioso ha chiuso il test al 14° posto della graduatoria tempi a oltre mezzo secondo dal battistrada.
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Lo spauracchio Marc Marquez, invece, ha chiuso con il 12° tempo anche per via dei postumi dell’operazione chirurgica alla spalla destra dello scorso Novembre. Tuttavia Ciabatti, memore delle ultime annate, è ben consapevole che l’asso spagnolo di HRC sarà l’uomo da battere anche nel 2020:
“Il nostro obiettivo è conquistare il campionato del mondo: vogliamo vincere il titolo, altrimenti non saremmo qui, e arriviamo a questa stagione con lo stesso atteggiamento di ogni anno. Ciò però non significa che dobbiamo essere troppo ottimisti o non realisti: se non si vince, puoi anche rimanertene subito a casa.”
“Come mi tocca fare spesso, devo anche sottolineare che noi siamo in competizione contro un pilota eccezionale come Márquez e una squadra molto forte. Non vorrei deludere Puig (Team Manager di Honda Repsol), ma senza Marc Marquez, che dal 2013 toglie sempre le castagne dal fuoco per Honda, non avrebbe ottenuto gli stessi risultati che possono vantare oggi.”
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Alla vigilia della stagione 2019, i buoni risultati dei test avevano indotto tutto l’ambiente Ducati all’ottimismo, ma lo stra-potere poi messo in mostra dal binomio Marquez-Honda ha annichilito senza appello gli “uomini in rosso” così come tutte il resto della concorrenza. Pur riconoscendo la superiorità degli avversari, Ciabatti ha sottolineato come l’enorme distacco finale di 151 punti tra il catalano e il “Dovi” sia stato frutto anche di circostanze sfortunate:
“L’anno scorso eravamo competitivi: il “Dovi” ha vinto due gare, Petrucci una, e siamo stati l’unico team a vincere con due piloti. Avremmo potuto vincere almeno un’altra volta, ad esempio in Catalunya o a Silverstone, dove Dovizioso è caduto senza colpe, ma queste due cadute avevano reso la caccia al titolo ancora più complicata per noi.”
“Tuttavia, se hai un avversario come Marquez che finisce primo o secondo in 18 GP su 19, non hai grandi margini di manovra… e così il tuo compito diventa molto difficile. E anche ad Austin [l’unica gara dove non è arrivato nei primi 2 l’anno scorso] avrebbe vinto, se non fosse stato per l’incidente. Nel 2017 abbiamo combattuto per il titolo fino all’ultima gara, ma da allora non siamo più riusciti a farlo”.
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Con la stagione 2020 ormai alle porte, Ciabatti preferisce comunque concentrarsi su quanto di buono fatto ultimamente per ripartire alla caccia del titolo con l’ultima versione della Desmosedici GP, riproponendo di nuovo il duello “Davide contro Golia” in chiave motociclistica:
“Ma dobbiamo anche guardare al positivo: siamo arrivati secondi per tre volte di fila, con tutti le altre case che hanno finito dietro di noi. Abbiamo avuto dovuto lottare con il più grande produttore di motociclette al mondo insieme al pilota di maggior talento degli ultimi anni, quindi possiamo essere orgogliosi del nostro successo, ma non dobbiamo essere soddisfatti.”
“Possiamo essere orgogliosi di quanto fatto perché sappiamo di aver fatto un buon lavoro e siamo consapevoli di lottare contro il colosso Honda e anche contro un vero “alieno”. Lui ha cambiato lo stile di guida in MotoGP e ha alzato il livello per tutti in questa classe.”
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