MotoGP, dopo i test di Losail Valentino Rossi è “preoccupato”
Rossi era e resta l’ultimo dei piloti Yamaha. “Abbiamo gli stessi problemi con la gomme posteriore del 2019”, si lamenta il 9 volte campione del Mondo
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/sites/3/2020/02/valentino-rossi-2020-qatar-24.jpg)
Per quel che conta, comunque la Yamaha esce a testa alta dagli ultimi test di Sepang vincendo, come si dice, il campionato invernale grazie al guizzo finale del sultano Vinales (1’53.858) e alle performance di un Morbidelli (1’53.891) con la fiocina e di un Quartararo (1’54.038) col colpo in canna. Dunque, Yamaha a valanga, pur se ancora col gap della velocità di punta: prima, seconda, terza. Questo dice la tabella dei tempi “combinati”. Quel che non dice, o appare nascosto, è il “passo”, fondamentale in ottica di gara, quel passo dove Vinales ha fatto e fa la differenza in ogni test dagli ultimi del 2029 a questi in Qatar. In conclusione, fin qui sta dominando Vinales, sia sul passo che sul giro secco, a dimostrazione che le due cose sono spesso una conseguenza dell’altra. Maverick c’è. E Rossi? Dodicesimo tempo (1’54.332) a mezzo secondo da Vinales, un quasi mezzo secondo (+0.474) che qui, con i primi 18 piloti nel fazzoletto di 1 secondo, è un … abisso. C’è da dire che anche l’anno scorso in questi test di Losail ci furono 15 piloti in un secondo. Non bastasse, alla fine Valentino si è pure steso, per fortuna senza conseguenze. Insomma, qui eravamo qui siamo, con Rossi sempre nel pantano, o giù di lì.
Nell’arco di poche ore, Valentino Rossi è passato da una valutazione positiva dopo la seconda giornata dei test di Losail: “Siamo tutti vicini” a una valutazione finale negativa: “Sono preoccupato”. Non è l’unico, Valentino, ad avere avuto problemi in queste ultime prove prima dell’avvio del campionato, l’8 marzo a Losail. Ma quest’ultima tre giorni di prove invernali pare aver riproposto per lui, nella sostanza, gli stessi interrogativi del 2019, con il risultato finale di una stagione negativa. I test sono solo test e quel che conta è la gara, vero: fatto sta che anche qui vale il detto che: “chi mena per primo mena due volte” e, comunque, la tabella dei tempi fa capire qual è l’aria che tira, oggi. Poi si vedrà. Il campione pesarese dice di essere preoccupato non tanto per la sua dodicesima posizione finale, quanto per il suo passo ma evidentemente c’è un collegamento fra le due cose a dimostrazione che, nella sostanza, si è tornati alla stessa situazione della scorsa stagione. Rossi, così come fece per tutto il 2029, mette in risalto i punti deboli della sua M1 e come già lo scorso anno passa sopra a un dato che invece è poi alla fine quello che in questi casi conta: Rossi era e resta l’ultimo dei piloti Yamaha. “Abbiamo gli stessi problemi con la gomme posteriore del 2019” – si lamenta il 9 volte campione del Mondo. Già. Rossi dice anche che gli altri piloti Yamaha “Sono simili a me nel giro veloce” (ma il cronometro dice che non è così NdR) ma “riescono a essere anche costanti, io no”. Sì, su questo ha ragione Valentino. Rossi fa pretattica, nascondendo il proprio potenziale? Chissà. Se però questo fosse davvero lo stato della fiera, si capisce come finirà anche quest’anno. E stavolta, così, sarebbe proprio la fine. Per Rossi.
Ultime notizie
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/sites/3/2023/11/aprilia-racing-motogp-2023-6.jpg)
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/sites/3/2023/11/aprilia-racing-venerdi-gp-di-valencia-2023-1.jpg)
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/sites/3/2023/11/aprilia-racing-gp-del-qatar-2023-5.jpg)
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/sites/3/2023/11/aprilia-racing-gran-premio-del-qatar-2023-2.jpg)