Jack Miller missile a Losail: la sua Ducati sfonda il muro dei 355 km/h
In Qatar la Desmosedici dell'australiano ha toccato i 355,5 km/h, una velocità molto vicina al record assoluto di Andrea Dovizioso
Gigi Dall’Igna l’aveva detto qualche settimana fa: “Lo sviluppo del propulsore non è attualmente tra le priorità di Ducati”. Certo, perché in quel di Borgo Panigale in quanto a potenza massima non hanno mai avuto nulla da invidiare a nessuno: fin dal suo esordio nel lontano 2003 la Desmosedici è sempre stata tra le MotoGP più veloci in pista, e i test di Losail hanno dimostrato per l’ennesima volta che il motore è ancora uno degli assi nella manica del prototipo bolognese.
In Qatar tutte le Rosse si sono piazzate nelle prime posizioni della classifica delle top speed: a far segnare la punta più alta non è però stata una delle due Ducati del team interno, ma la GP20 dell’australiano Jack Miller. Il pilota del team Pramac è infatti riuscito a sfondare il muro dei 355 km/h, “volando” sul rettifilo di Losail a 355,2 km/h: esattamente a 1.2 km/h dal record assoluto fatto segnare da Andrea Dovizioso nel corso delle FP3 del GP d’Italia 2019 (356,7 Km/h). Per fare una comparazione, in Qatar il forlivese e il compagno di squadra Danilo Petrucci si sono “fermati” (si fa per dire…) rispettivamente a 349,5 e 352,9 km/h.
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Miller si è detto molto soddisfatto della piega che hanno preso i test degli scorsi giorni dopo un inizio non esaltante: “Nei primi giorni non ero così felice, perché la gomma anteriore da tempo non mi dava buone sensazioni. Poi ho messo una morbida anteriore standard e una media al posteriore e mi sono sentito davvero a mio agio, non ero lontano da Viñales. Devo migliorare ancora nel terzo settore, la lunga accelerazione dopo Curva 10 è il mio punto debole”. “Siamo migliorati in tutte le aree, la nostra moto è un missile” ha proseguito “Abbiamo raggiunto i 355,2 km/h di velocità massima e in rettilineo sono costantemente a 355 km/h. La moto non è troppo aggressiva, come accadeva in passato”.
Il funambolico Jack ha provato anche il chiacchieratissimo Holeshot 2.0, il dispositivo introdotto da Ducati per abbassare il baricentro della moto e contenere gli effetti dei trasferimenti di carico: “In realtà non è proprio una novità, lo abbiamo da qualche tempo” ha spiegato il diretto interessato “Solo che ora i giornalisti l’hanno scoperto… Sono un po’ lenti. Il ‘regolatore’ aiuta semplicemente l’accelerazione. Non c’è altro”.
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