SBK, Australia bollente. Tre gare tre vincitori diversi

SBK Phillip Island, apertura avvincente: Razgatlioglu (Gara1), Rea (Superpole Race), Lowes (Gara2) sugli altari

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 1 mar 2020
SBK, Australia bollente. Tre gare tre vincitori diversi

Australia, saltano i canguri della SBK con un primo round iridato che dire avvincente è poco. Tre gare tre vincitori diversi: Razgatlioglu (Gara1), Rea (Superpole Race), Lowes (Gara2). Nella finalissima di Gara2 il rookie della verdona Alex Lowes fa marameo a capitan Rea, superbo secondo e trionfatore in mattinata della Superpole Race recuperando quindi alla grande lo “zero” di Gara1. Così la Kawasaki balza in testa al Mondiale con l’incandescente Lowes. E Rea, qui senza sorriso per il lutto famigliare con la morte della nonna, pur non facendo il pieno, esce dal primo round stagionale di Phillip Island a testa alta dimostrando che è ancora lui l’uomo da battere. Considerando il pesante handicap dello “zero” di sabato, il bottino non è certo scarso per il cinque volte iridato: una vittoria, un secondo posto in volata, il giro veloce nella sfortunata Gara1, il quarto posto in classifica generale (32 punti dietro a Razgatlioglu 34, a Redding 39, a Lowes 51, leader). Meglio, molto meglio dell’anno scorso per l’asso nordirlandese (e ancor di più del 2018) quando il binomio Rea-Kawasaki fu travolto dall’inedito duo Bautista-Ducati sulla nuova stratosferica Rossa V4. In quel primo round 2019 Rea si trovò spiazzato e addirittura frastornato per “come” era stato sconfitto, sverniciato da un avversario con un mezzo nettamente superiore per potenza, accelerazione e velocità di punta. Altra storia, stavolta.

Gare davvero spettacolari, le più combattute di questo …secolo, tali da riportare alla Sbk dei tempi che furono. Phillip Island, peraltro circuito da pelo old style, favorisce la corsa-trenino e anche la magnifica gomma Pirelli pare fatta apposta per corse conservative all’inizio e un finale da bomba H. Si vedrà presto, su circuiti di ben altra conformazione, l’evoluzione di questa Sbk, stavolta indubbiamente agonisticamente “da urlo”. Fatto sta che Rea non avrà vita facile e non potrà permettersi distrazioni né tanto meno svarioni. Lo stesso 29enne Lowes, tornato alla vittoria dopo Brno 2018, ha già dimostrato quanto vale al debutto sulla Kawa e di non avere timori reverenziali neppure nei confronti di sua maestà Rea bruciato per 37 millesimi! Redding, triplo podio con la Ducati ufficiale e Razgatlioglu, debutto trionfale in Gara1 e costretto ad alzare bandiera bianca in Gara2 per un problema tecnico alla sua R6, sono molto di più che spettacolari outsider. E gli italiani? In classifica generale, nella top ten non c’è nessuno dei nostri: Rinaldi è 13° (7 punti) e Caricasulo 16° (4 punti). Mala tempora? Comunque tempi duri. Già. Phillip Island by by. E grazie a Andrea Locatelli che all’esordio della categoria con la Yamaha R6 domina la SSP davanti a Raffaele De Rosa sulla MV Agusta. Doppietta azzurra! Su il tricolore, giù il cappello! Alla prossima, in Qatar!

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