Ezpeleta: "Situazione precipitata nel weekend"
Il CEO di Dorna spiega cosa ha portato alla cancellazione del primo round della MotoGP 2020 in Qatar e al rinvio del GP di Thailandia
Ieri sera il mondo del motociclismo sportivo è stato scosso dalla notizia della cancellazione del GP del Qatar della MotoGP, evento questo weekend che avrebbe dovuto inaugurare la stagione 2020 della Premier Class ma che, per le sopraggiunte restrizioni dovute all’emergenza Coronavirus, vedrà scendere in pista solo le “classi minori” Moto2 e Moto3, esentate dal provvedimento in quanto tutti i team e piloti sono già presenti in Qatar da una settimana per gli ultimi test della pre-season.
Solo poche ore dopo, per la medesima emergenza, è arrivato poi l’annuncio del rinvio a data da destinarsi anche del successivo GP di Thailandia, 2° round in programma il fine settimana del 22 Marzo, circostanza che ha quindi posticipato l’inizio della MotoGP 2020 al GP delle Americhe, in programma il 5 Aprile. Almeno per ora…
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Dopo che, nella giornata di oggi, quasi tutti i protagonisti della MotoGP hanno approfittato dei rispettivi canali social per esprimere la propria delusione, gli organizzatori di Dorna hanno spiegato i motivi ufficiali dietro a questa decisione tramite un video del CEO Carmelo Ezpeleta pubblicato sul sito ufficiale del Motomondiale. Nel video, Ezpeleta ha innanzitutto spiegato il corso degli eventi che hanno portato alla cancellazione del GP del Qatar a pochi giorni dalle prime “libere”:
“Con l’inizio di questa emergenza a livello mondiale relativa al Coronavirus, noi abbiamo continuato a tenerci in stretto contatto con le autorità del Qatar per capire esattamente quello che saremmo stati in grado di fare.”
“Tuttavia la situazione è cambiata molto nel corso dell’ultimo weekend: fino a sabato sera/domenica mattina, sembrava non ci fossero problemi per l’arrivo di gente da ogni parte del mondo, ma nel pomeriggio di ieri, domenica, abbiamo ricevuto indicazioni dalle autorità del Qatar riguardo a quello che stava succedendo in Italia e in altre nazioni.”
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Entrando nello specifico, don Carmelo ha confermato che, data l’alta percentuale di addetti ai lavori nel paddock della MotoGP legati al Bel Paese, la nuova situazione ha lasciato ben pochi margini di scelta ai promoter della gara:
“Il nuovo scenario avrebbe fatto sì che tutte le persone di nazionalità italiana, o comunque residenti, una volta atterrati, avrebbero dovuto dimostrare di non essere stati in Italia negli ultimi 14 giorni. Non sarebbe stato un vero e proprio divieto di ingresso in Qatar, ma chiunque fosse stato in Italia negli ultimi 14 giorni sarebbe stato obbligato a passare un periodo in quarantena di 14 giorni in Qatar.”
“Naturalmente questo non sarebbe stato possibile per la gente del paddock, e questo in pratica è quello che ci ha portato a decidere di cancellare il GP del Qatar della MotoGP. Tuttavia, visto che i team di Moto2 e Moto3 sono già in Qatar da una settimana per i loro test, abbiamo visto che sarebbe stato comunque possibile far correre almeno queste due classi.”
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Il rinvio del GP della Thailandia a Buriram, invece, sarebbe stato imposto dalla situazione interna del paese asiatico, dove il Coronavirus è già presente, per prevenirne l’ulteriore diffusione:
“Ovviamente siamo stati a stretto contatto con le autorità della Thailandia per tutto il weekend, e loro ci hanno detto che lunedì mattina, del loro fuso orario, ci sarebbe stata una riunione urgente per decidere quali eventi avrebbero potuto avere luogo in Thailandia. Questo però non aveva nulla a che vedere con l’ingresso degli italiani o gente di altra nazionalità, è per la loro situazione interna che hanno poi deciso di proibire eventi con un elevato numero di spettatori.”
“La situazione della Thailandia è quindi diversa da quella del Qatar, ed è per questo che abbimo deciso di rinviare il secondo a data da destinarsi. Ora cercheremo di trovare una data verso la fine dell’anno per rendere possibile la sua disputa.”
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Con l’emergenza sanitaria che si allarga di giorno in giorno di paese in paese (e di continente in continente), la situazione al momento pare ad alto rischio anche per le successive tappe del calendario del Motomondiale, a cominciare dal già menzionato GP delle Americhe di Austin del 5 Aprile e dal seguente appuntamento con il GP di Argentina, programmato per il 19 dello stesso mese.
Ezpeleta ha comunque ribadito la ferma intenzione di Dorna di portare avanti il campionato del mondo, almeno per quanto possibile:
“La nostra intenzione è quella di andare avanti secondo i programmi, ma la situazione continua a cambiare di giorno in giorno e per questo dobbiamo stare attenti a come gestirla. Il nostro obiettivo, ovviamente, è quello di far disputare tutte le gare della stagione 2020.”
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