ANCMA al Governo: "Riaprire subito la filiera delle due ruote, la tenuta è a rischio"

"I nostri veicoli avranno ruolo importantissimo nella mobilità della ripartenza, imprese pronte a riprendere già oggi adottando con responsabilità protocolli sanitari condivisi" - ha dichiarato Paolo Magri, Presidente di Confindustria ANCMA

Di Francesco Pepe
Pubblicato il 20 apr 2020
ANCMA al Governo:

Negli ultimi giorni sentiamo parlare incessantemente di Fase 2, della tanto attesa ripartenza, perché, seppur ancora in emergenza sanitaria, il nostro Paese ha bisogno di ripartire, per non mettere a rischio interi settori industriali, compreso il settore riguardante le moto.

A tal proposito, il Presidente di Confindustria ANCMA, l’associazione dei produttori di cicli, motocicli e accessori, Paolo Magri, ha dichiarato:

“I nostri veicoli avranno ruolo importantissimo nella mobilità della ripartenza, imprese pronte a riprendere già oggi adottando con responsabilità protocolli sanitari condivisi”

Così, lo stesso Paolo Magri, ha voluto lanciare l’allarme con una lettera indirizzata al Governo e a Vittorio Colao, manager alla guida della task force per la ripartenza:

“Il nostro sistema industriale e la rete di distribuzione e vendita stanno subendo un danno economico molto rilevante, la tenuta è a rischio. I nostri associati – ha sottolineato Magri – sono pronti a riprendere già oggi e a farlo con responsabilità, adottando in modo rigoroso i protocolli sanitari condivisi con le parti sociali, nell’interesse dei lavoratori e della tutela di un mercato contraddistinto da una forte stagionalità”.

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Magri ha continuato il suo intervento, parlando del mercato delle due ruote, ormai a picco:

“A differenza di altri settori, quello delle due ruote concentra infatti la gran parte delle vendite nel periodo tra aprile e luglio. Solo nel mese di marzo, con la chiusura dei concessionari, abbiamo subito una contrazione del 66% rispetto all’anno precedente e le previsioni su maggio sono molto negative: proprio per le caratteristiche del nostro mercato difficilmente potremmo recuperare una parte di questi volumi se si protrarranno le chiusure”.

A preoccupare l’associazione, sono anche le ripercussioni che potrebbero subire le aziende italiane per quanto riguarda l’export, in cui giocano un ruolo di leadership:

“Basti pensare – ha spiegato ancora Magri – che il 18% della produzione europea di biciclette e quasi la metà di moto avviene in Italia: parliamo di un eccellenza industriale da circa 320mila veicoli e 2,6 milioni di bici all’anno, a cui si aggiungano importanti realtà industriali e artigianali che producono accessori, componenti e abbigliamento tecnico che hanno fatto la storia di questo settore a livello internazionale”.

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Il Presidente di Confindustria ANCMA, ha concluso il suo intervento delle vendite in affanno e della ripartenza del settore delle due ruote:

“Un tessuto commerciale costituito da circa 5000 negozi, piccole realtà imprenditoriali talvolta a conduzione familiare, che in questo momento con l’adozione, ad esempio, di misure di vendita alternative potrebbero in qualche misura tornare a respirare e favorire la diffusione di bici e moto.

Le due ruote, siano esse a pedale, a motore o a trazione elettrica giocheranno infatti un ruolo importantissimo nella mobilità individuale della ripartenza, soprattutto nei contesti urbani, dove possono assicurare in maniera esclusiva il distanziamento sociale, la velocità negli spostamenti e una maggiore sostenibilità ambientale”.

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