Covid-19: ipotesi taglio stipendi ai piloti MotoGP
Carmelo Ezpeleta, boss di Dorna, discute la riduzione dei compensi per la crisi del Coronavirus: "In casi di forza maggiore, le cose cambiano"
L’esplosione dell’emergenza Coronavirus, che ormai impazza in tutto il mondo, ha causato anche l’annullamento o il rinvio delle prime 9 gare stagionali previste dal calendario della MotoGP 2020, circostanza che ha inevitabilmente comportato pessime conseguenze, in primis finanziarie, per tutto il circus del Motomondiale.
La spagnola Dorna Sports, che gestisce il campionato del mondo, ha già annunciato un pacchetto di aiuti da oltre 9 milioni di Euro per supportare economicamente tutti i team del paddock – ad eccezione di quelli factory – ma il suo CEO Carmelo Ezpeleta ritiene che anche i piloti della MotoGP dovranno “pagare dazio” all’attuale crisi, più precisamente nella forma di un proporzionale “taglio” dei rispettivi compensi.
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Nel corso di un’intervista radiofonica con l’emittente spagnola Onda Cero, don Carmelo ha espresso la sua pesante opinione sull’argomento sottolineando anche l’impatto che la pandemia del Covid-19 avrà sul mercato piloti:
“Penso che adesso tutti negozieranno al ribasso, e non solo con quei piloti che non hanno ancora un contratto [per il 2021]. I piloti possono anche avere in mano un contratto adesso, ma gli accordi sono sempre firmati in una situazione di normalità…”
“In casi di forza maggiore come questo, invece, le cose sono diverse, ma penso che comunque non ci saranno problemi a riguardo: tutti capiscono che si guadagna legittimamente quando si fa il proprio lavoro, ma è un’altra cosa quando si sta a casa per una situazione che, comunque, nessuno vuole.”
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Ezpeleta ha inoltre rivelato che tutto lo staff della stessa Dorna ha già sottoscritto un accordo per la riduzione degli stipendi in questo periodo di sosta forzata. Pur ammettendo di non aspettarsi un ritorno in pista prima di Agosto, il “n°1” di Dorna ha comunque escluso l’ipotesi, ventilata negli ultimi giorni, di una possibile “soppressione” dei Mondiali Moto2 e Moto3:
“Stiamo considerando una riduzione del numero di persone che possono entrare nel paddock, ma in questi calcoli includiamo tutte e tre le classi. Ne abbiamo discusso con i costruttori [sull’opportunità di cancellare Moto2 e Moto3] ed è escluso: le fonti di reddito principali qui sono la TV e il denaro derivante dalla pubblicità, quindi noi dobbiamo dare [al pubblico] un certo numero di gare. Senza [le classi minori] sarebbe uno spettacolo molto meno generoso.”
“Quando tutto ciò sarà finito, la gente sarà certamente molto desiderosa di godersi di nuovo le corse e noi dobbiamo dare loro un prodotto che abbia una certa durata”.
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