Se Doc di "Ritorno al Futuro" avesse usato una moto, piuttosto che la mitica DeLorean
Se Doc e Marty, di "Ritorno al Futuro", avessero usato una moto, piuttosto che la mitica DeLorean, che moto avrebbero scelto? Forse una Yamaha XJ650 Turbo
Da una foto scovata sul web, ecco il dilemma: e se Doc e Marty, di “Ritorno al Futuro“, avessero usato una moto, piuttosto che la mitica DeLorean, che moto avrebbero scelto?
La risposta arriva dall’apprezzatissimo designer Kardesign, che sui sui canali Social ha reinterpretato, in chiave Ritorno al Futuro, una Yamaha XJ650 Turbo. Certo, Doc avrebbe avuto meno spazio per l’installazione dei circuiti temporali, per i tre display che servivano ad indicare dara e ora della destinazione, data e ora attuali e dell’ultimo viaggio della macchina del tempo.
Forse sarebbe stato più semplice raggiungere le 88 miglia orarie richieste per il salto temporale, ma l’assorbimento dell’energia del trasferimento temporale avrebbe gelato Doc e la sua Yamaha turbocompressa. Inoltre, aspetto fondamentale per la trama del film, Marty non avrebbe avuto modo di unirsi al viaggio, visto che su quella XJ650 manca la seduta posteriore.
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La sella posteriore lascia spazio, infatti, al dispositivo Mr. Fusion, utile ad estrarre energia dai rifiuti inseriti al suo interno e in grado di avviare una reazione di fusione nucleare che alimenta i circuiti temporali e il flusso canalizzatore. Nel film, il dispositivo consente alla DeLorean di sviluppare gli 1,21 gigawatt necessari al flusso canalizzatore per viaggiare nel tempo.
Tornando agli argomenti che ci competono (ovvero, le due ruote), parliamo della Yamaha XJ650 Turbo, protagonista di questo particolare post. Si tratta di un modello uscito dagli stabilimenti di Iwata nel 1982 e che nel corso degli anni non ha goduto di grande fama. Il modello che vediamo in foto, reinterpretato da Kardesign, si basa su una ciclistica ben più moderna, rispetto a quella originale: Sull’anteriore notiamo delle pinze ad attacco radiale, delle forcelle a steli rovesciati, un forcellone curvo che lascia spazio allo scarico basso e dei bellissimi cerchi “mille righe” che si rifanno a quelli della DeLorean.
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Erano gli anni delle moto dotate di turbocompressore e anche Honda, poco tempo prima, aveva presentato la CX500 Turbo, seguita, poi, dalla versione 650. La Yamaha XJ650 Turbo venne commercializzata anche negli USA, con il nome di Seca Turbo e fu la seconda moto turbocompressa, fra i colossi giapponesi, in ordine cronologico. Era equipaggiata con un quattro cilindri raffreddato ad aria da 653 cc, con due valvole per cilindro e quattro carburatori a depressione. La turbina era fornita da Mitsubishi ed era in grado di portare la potenza dai 71 cv ai 90 cv a 9.000 giri/min.
La trasmissione era ad albero cardanico con cambio a 5 rapporti e la meccanica era identica alla versione standard, non considerando il turbo. Particolare il sistema degli scarichi studiato da Yamaha: un terminale era utilizzato per i normali gas di scarico, l’altro serviva ad espellere i gas provenienti dalla turbina.
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La XJ650 Turbo era in grado di raggiungere i 210 km/h, ma i dati riguardanti l’accelerazione era identici a quelli della versione standard, più leggera di ben 30 kg: questo perchè i benefici del turbo erano percepibili solamente agli alti regimi. Come ben sappiamo, le moto turbocompresse non ebbero mai un grande successo, colpa, principalmente, del turbo lag che colpiva tutti i modelli dell’epoca. Oggi, solo Kawasaki è tornata sulla sovralimentazione, con ottimi risultati per l’intera gamma H2.